Rimborsopoli, creato un nuovo conto per raccogliere i bonifici dei parlamentari del M5S

Mai più scandali rimborsopoli: il nuovo motto del Movimento 5 Stelle si concretizza nella creazione di un nuovo conto corrente dove verranno convogliati i bonifici dei parlamentari, in attesa della decisione sulla destinazione finale.

Il nuovo conto per raccogliere i bonifici dei parlamentari del M5S per scongiurare una nuova rimborsopoli

Dopo lo scandalo rimborsopoli del febbraio 2018 e il caso Sarti, trasformatosi in una gogna social di revenge porn, il Movimento 5 Stelle ha creato un nuovo conto dove confluiranno le restituzioni degli stipendi parlamentari. Il nuovo codice Iban ha come titolari Luigi Di Maio, che ricopre anche la carica di tesoriere del movimento, e i capigruppo della Camera e del Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. Come spiegato da fonti interne al movimento all’AdnKronos, il nuovo conto è collegato al “Comitato per le rendicontazioni e i rimborsi del Movimento 5 Stelle” fondato lo scorso 7 agosto per «curare attivamente l’organizzazione, l’amministrazione, il coordinamento, la disciplina, la rendicontazione e la gestione delle restituzioni degli stipendi e dei rimborsi».

Rimborsi in un conto creato ad hoc: il malcontento dei parlamentari

I bonifici eseguiti dai parlamentari erano stati dirottati al Fondo per il Microcredito e alla Protezione civile per sostenere le popolazioni colpite dalle alluvioni. Dai controlli eseguiti però emersero diversi “furbetti”, poi espulsi dal movimento. Da lì nasce l’intenzione di creare una sorta di conto cuscinetto gestito direttamente dai vertici del movimento dove raccogliere i rimborsi da destinare poi a enti e organizzazioni scelti di comune accordo, probabilmente anche con la consultazione online. Proprio a Rousseau potrebbero essere destinati i fondi in eccesso: una clausola del nuovo statuto che aveva sollevato diverse polemiche, complice anche il fatto che ai vertici della nuova piattaforma ora sia Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, al pari di Luigi Di Maio. Nelle fila dei deputati però, come riporta il Messaggero, si starebbe già alimentando il malcontento. Il quotidiano romano scrive che nelle chat dei grillini emerge forte sdegno, con gli iscritti che si sentono «scavalcati» dalla decisione presa dai vertici: «Io voglio restituire allo Stato, non a Di Maio» sarebbe il messaggio, riportato dal Messaggero, che riassume il sentimento generale.

(credits immagine di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

 

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