Potrebbe essere più semplice chiedere un indennizzo per i disservizi di Dazn (e non solo)

Ci sarà anche la possibilità di rivolgersi a procedure semplificate (anche online) per richiedere i rimborsi: vale per ogni fornitore di servizi di media audio-visivi

28/06/2022 di Redazione

C’è un modo più semplice per richiedere gli indennizzi per i mancati funzionamenti di servizi di media audio-visivi a pagamento. Stiamo parlando del Tusma (Testo Unico Servizi Media Audiovisivi) che una delibera di Agcom ha reso disponibile e operativo, dopo che il Testo Unico era già comparso in gazzetta ufficiale alla fine dello scorso anno. Le varie società di media audio-visivi hanno avuto dunque modo di prepararsi alla possibilità che i loro utenti, indispettiti per il mancato funzionamento di uno dei servizi richiesti, possano chiedere molto più facilmente che in passato – e con molta meno burocrazia – dei rimborsi per i loro abbonamenti. Il tutto sarà possibile anche attraverso piattaforme digitali.

LEGGI ANCHE > «Più di tre disconnessioni, interruzioni di più di 270 secondi»: i criteri Agcom per chiedere il rimborso a Dazn

Rimborsi media audio-visivi: il Tusma li rende più accessibili

Con la proliferazione delle piattaforme OTT, che generano servizi per la visione di media in streaming o in live, è diventata una necessità sempre più impellente tutelare il consumatore da eventuali problemi. Ovviamente, in passato, era possibile accedere a rimborsi e indennizzi, ma il Tusma procede nella direzione di abbattere gli ostacoli e le spese a cui i consumatori andavano incontro per ottenere, spesso, un rimorso davvero risicato.

La procedura di rimborso è volontaria e può passare attraverso l’autorità garante della comunicazione. Delle piattaforme online possono favorire questa conciliazione. Se non ci sarà la conciliazione, si passerà a un provvedimento sanzionatorio per il disservizio: Agcom e Corecom saranno le due istituzioni a essere coinvolte in questi due passaggi. Al momento non è ancora chiaro quale sarà la porzione di indennizzo che gli utenti possono richiedere.

Al momento, Agcom – vista l’urgenza della situazione, dettata anche dalla particolare posizione di Dazn che trasmette in esclusiva tutto il campionato di calcio di Serie A, accedendo così a una fetta di popolazione molto importante – aveva dato un quadro normativo soltanto a Dazn. Per l’OTT ha definito, innanzitutto, la portata del disservizio (le tre interruzioni durante la visione di un singolo evento oppure una interruzione maggiore di 270 secondi), poi l’incidenza del disservizio sulla qualità della trasmissione. Successivamente, ha stabilito la quota percentuale rispetto all’abbonamento che si può ottenere da una controversia, pari al 25% del costo totale. Verosimile, dunque, che l’Agcom possa orientarsi su criteri simili anche per quanto riguarda gli altri operatori.

Share this article
TAGS