Coronavirus, per la prima volta da settimane sono aumentati i ricoveri in ospedale

30/07/2020 di Enzo Boldi

Il Presidente della Fondazione Gimbe invita a leggere i dati raccolti nell’ultima settimana sulla situazione epidemiologica nel nostro Paese, ma raccomanda di non fare allarmismo e (neanche) di prendere sotto gamba la situazione. Perché il Coronavirus in Italia non è sparito. A conferma di tutto ciò ci sono i dati di questi ultimi sette giorni che non solo hanno evidenziato un aumento di casi di positività, ma anche un aumento ricoveri Covid di pazienti con sintomi negli ospedali. Un dato in controtendenza rispetto alla curva in calo fin dal mese di aprile.

LEGGI ANCHE > Per Sgarbi nessun medico ha mai detto che la mascherina va cambiata: «Questa la porto da un mese»

«Nell’ultima settimana – ha dichiarato Nino Cartabellotta spiegando i dati raccolti nell’ultime report dalla Fondazione Gimbe – due spie rosse confermano la necessità di mantenere alta la guardia, senza allarmismi ma con senso di grande responsabilità individuale e collettiva». Ecco i numeri della settimana che va dal 22 al 28 luglio:

  • Decessi: 50 (+0,1%)
  • Terapia intensiva: -9 (-18,4%)
  • Ricoverati con sintomi: +17 (+2,3%)
  • Nuovi casi totali: +1.736 (+0,7%)
  • Tamponi diagnostici: +17.859 (+10,4%)
  • Tamponi totali: +28.080 (+9,3%)

Aumento ricoveri Covid di pazienti con sintomi nell’ultima settimana

Calano i numeri di pazienti in terapia intensiva, quelli che presentano sintomatologie talmente gravi da richiedere misure sanitarie più incisive (e invasive), ma c’è quel dato sull’aumento ricoveri Covid ospedalieri di pazienti con sintomi che va in controtendenza rispetto al recente passato. Si tratta di 17 persone in più, quindi un dato non eccessivamente elevato, ma che deve invitare a non abbassare la guardia (e, soprattutto, che deve riaccendere le coscienze di chi parla di virus non più pericoloso). Questa la fotografia dell’ultima settimana in Italia.

I politici stiano attenti a ciò che dicono

«Davanti a numeri in rialzo rispetto alle settimane precedenti – dice Cartabellotta – la comunicazione della politica e delle Istituzioni deve essere oggettiva, equilibrata e coerente. La pandemia è ancora in corso, il virus è vivo e vegeto e vanno mantenuti tutti i comportamenti individuali raccomandati da mesi, oltre che le misure di sorveglianza epidemiologica. Non è più accettabile disorientare i cittadini strumentalizzando la pandemia per fini esclusivamente politici, contrapponendo posizioni estreme: da un lato negazionismo, minimizzazioni del fenomeno e deplorevoli comportamenti individuali, dall’altro la proroga dello stato di emergenza nazionale».

(foto di copertina: da L’Aria che Tira, La7 + report settimanale della Fondazione Gimbe)

Share this article