Ricciardi, a Milano e Napoli si può «prendere Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus»
L'avvertimento di Ricciardi su Milano e Napoli, dove ora sono presenti «migliaia di soggetti asintomatici»
27/10/2020 di Ilaria Roncone
Walter Ricciardi è stato chiaro: «A Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo». La necessità di lockdown Milano e Napoli è una conseguenza dei dati sui nuovi contagi in forte crescita nelle due città. L’ordinario di Igiene all’Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute ha definito un lockdown Napoli e un lockdown Milano «necessari» attualmente, a differenza di «altre aree del paese».
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Ricciardi lockdown Milano Napoli: «Le restrizione ultimo Dpcm non bastano»
La richiesta di Ricciardi è quella di procedere con i lockdown mirati nelle zone che più ne evidenziano necessità. Oggi tocca a Milano e Napoli, dove il virus circola di più per via del fatto che sono «aree del Paese dove la trasmissione è esponenziale» e le ultime restrizioni adottate, che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non bastano a fermare il contagio». Nella giornata di ieri a Napoli sono stati dichiarati 781 nuovi positivi rispetto alla giornata precedente mentre a Milano area metropolitana i nuovi positivi individuati sono stati 2.023, 960 di questi solo in città.
«A Milano puoi prendere il Covid anche al cinema»
Ricciardi ha commentato le parole di Renzi che, seppure all’interno dell’esecutivo, dopo l’approvazione del Dpcm si è schierato contro la chiusura di teatri e cinema: «Se sei a Milano è un luogo dove te lo puoi prendere anche al cinema. In altre città la situazione non è la stessa». Anche per Napoli la situazione è la stessa e per i capoluoghi di Lombardia e Campania, allo stato attuale delle cose, «è impensabile qualsiasi attività che prevede l’avvicinarsi di persone negli spazi chiusi». Qui sono presenti «migliaia di soggetti asintomatici che tornano a casa, dove non si indossa la mascherina, ci si bacia e ci si abbraccia».