La riapertura dell’Italia in due fasi prevista dal governo

Sicuramente una serata e una nottata ricche di avvenimenti. Sarebbe emersa l’intenzione di procedere con una riapertura dell’Italia in due fasi nel vertice di ieri tra premier Conte e comitato tecnico-scientifico in vista della scadenza del 13 aprile. Un passaggio alla cosiddetta fase 2 graduale, quindi, con il primo step appena dopo Pasquetta (piccole aperture per le attività produttive) e un secondo step dopo il 4 maggio (con la possibilità di rivedere spostamenti e uscite dei singoli). E intanto, dopo la videoconferenza dell’eurogruppo di questa notte, l’accordo comune ancora non c’è.

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L’ipotesi delle date riapertura in una linea di «gradualità e prudenza»

È bene chiarire che una certezza sulle date ancora non c’è. Ma ci stiamo avviando verso la fase 2, con a doverosa cautela ma anche con un filo di ottimismo frutto degli ultimi dati. Qualora venisse confermato il trend di discesa che segna il superamento del picco della curva dei contagi, quindi, si comincerebbe con qualche minima riapertura aziendale a partire dal 13 aprile. A confermare la possibilità di avvicinarci a una seconda fase anche le parole del direttore delle malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza durante la conferenza di ieri, che ha sottolineato come per il quarto giorno di seguito siano calati i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Per il secondo step, invece, si ipotizza il 4 maggio come data. Da qual momento, superati i ponti del 25 aprile e del 1° maggio – oltre alla Pasqua – la popolazione dovrebbe poter ricominciare a uscire con regolarità, stando alle ipotesi che sarebbero emerse.

L’incontro tra Conte, imprese, sindacati e regioni

Il meeting che permetterà di capire quali saranno i criteri di allargamento delle attività consentite dovrebbe avere luogo in queste ore. Si ipotizza come le prime a riaprire dovrebbero essere le attività connesse alla filiera alimentare, farmaceutica e sanitaria insieme a quelle agricole e meccaniche. Emerge anche la possibilità di introdurre un indice di rischio per i lavoratori, che porterebbe chi è più esposto a utilizzare i dispositivi di protezione. Venerdì tutti gli incontri e gli accordi dovrebbero essere conclusi, con la pubblicazione del decreto questo sabato e la conseguente comunicazione agli italiani.

 

 

(Immagine copertina dal profilo Facebook di Giuseppe Conte)

 

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