Il resoconto dei giornalisti di Sky News vittime di un’imboscata in Ucraina

Il resoconto della guerra dei giornalisti di Sky News che, dopo essere sopravvissuti a un'imboscata, sottolineano quanto siano fortunati rispetto agli ucraini

05/03/2022 di Ilaria Roncone

La guerra viene raccontata dai giornalisti e questi giornalisti entrano, a tutti gli effetti, a farne parte. I meccanismi di guerra e il costante cambiamento dei campi di battaglia e, conseguentemente, dei piani entra a far parte della routine di tutti i reporter e gli operatori che – in aree di conflitto – vogliono riportare quello che accade. Il team di Sky News ha scelto di fornire un resoconto —- di quello che si sono trovati a fronteggiare nell’ultima settimana di copertura del conflitto in Ucraina. Anche solamente muoversi per raggiungere un luogo – nel caso specifico della troupe, Kyiv- è difficilissimo, tra posti di blocco in cui il passaggio va contrattato e deviazioni dettate dalle strade chiuse. Cosa vuol dire fare il reporter in luoghi di conflitto oggi lo chiarisce il resoconto guerra giornalisti di Sky News.

LEGGI ANCHE >>> Dopo BBC, anche Bloomberg ritira i giornalisti dalla Russia e CNN smette di trasmettere

Il resoconto guerra giornalisti Sky News

A raccontare cosa significa, momento dopo momento e giorno dopo giorno, ci hanno pensato i reporter di Sky News in un lungo articolo. Proprio all’ultimo posto di blocco appena prima di raggiungere Kyiv, il team è stato bloccato – armi ucraine puntate addosso – e intimato a tornare indietro. I reporter, però, non si sono dati per vinti e hanno trovato un altro modo di entrare in città – tramite una strada che sembrava aver già visto il passaggio della guerra – ma venendo poi colpiti. Il veicolo sul quale si trovavano si è rovesciato e i proiettili hanno cominciato a raggiungere ogni lato della macchina.

In quel momento i giornalisti, vittime di un attacco, non hanno capito da chi provenisse ma – in seguito – riferiscono che gli ucraini hanno individuato gli attentatori: una squadra di sabotatori russi in ricognizione. Si tratta di infiltrati – come viene raccontato nel reportage video frutto di questa esperienza – mandati dalla Russia per seminare terrore attaccando i civili in Ucraina, creando non poca confusione. Poco importava che tutti, all’interno della macchina, stessero gridando di essere giornalisti (e, come si vede dalle foto nel reportage, anche i giubbotti antiproiettile riportano la scritta “press”. Miracolosamente e a fatica tutti e cinque i reporter nell’auto sono riusciti a uscire, mettendosi a riparo dai colpi e convinti che i tiratori li avrebbero seguiti per terminare il lavoro.

A fornire riparo ai giornalisti sono stati i custodi di una fabbrica lì vicino, che hanno aperto loro i cancelli. A quel punto i cinque hanno avvisato la redazione di Sky, che si è attivata per il recupero dei suoi giornalisti. Un’intera notte è passata, con la paura che i rumori della battaglia fuori si avvicinassero e che qualcuno tornasse per ucciderli dopo essere sopravvissuti all’imboscata che aveva distrutto la loro macchina, finché un’irruzione c’è stata. Quella della polizia ucraina, che ha portato in salvo i reporter.

«Il punto è che siamo stati molto fortunati – termina il suo articolo Stuart Ramsay, uno dei cinque giornalisti di Sky che hanno rischiato la vita – Ma migliaia di ucraini stanno morendo, e le famiglie vengono prese di mira dagli squadroni russi proprio come noi, che guidavamo in una berlina familiare e siamo stati attaccati. Questa guerra peggiora di giorno in giorno».

(Immagine copertina: frame del servizio di Sky News)

Share this article