La replica di Tridico: «L’aumento deciso da altri e non prenderò gli arretrati»

Tridico ha scritto una lettera al direttore di Repubblica per dire la sua sulla questione

27/09/2020 di Ilaria Roncone

Dopo l’articolo pubblicato da Repubblica arriva la risposta di Tridico – sotto forma di lettera indirizzata al direttore – e la replica dell’autrice del pezzo, Giovanna Vitale. Il fulcro della missiva di Tridico è che il suo stipendio è stato deciso da altri: «Non l’ho deciso io e non prenderò gli arretati», ha fatto sapere. Alla giornalista e a Repubblica dice di essere sorpreso per come hanno scelto di procedere in questa storia e non è mancata la risposta della giornalista che ha dato il via al tutto e il cui articolo «riporta fedelmente il contenuto di atti ufficiali».

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«Minacce e insulti in rete»

Tridico ha sottolineato di aver ricevuto minacce e insulti in rete per via dell’articolo di Repubblica. Aprendo parentesi per questa triste costante che – a prescindere da tutto, colpisce tutte le persone delle istituzioni – entriamo nel merito del contenuto della lettera di Tridico: «Mi ha sorpreso il modo in cui è stata trattata la vicenda, che soprattutto in Rete ha scatenato centinaia di commenti sfociati anche in minacce e insulti alla mia persona. Ma a colpirmi è stato anche il fatto che nessuno del Suo giornale mi abbia chiesto preventivamente una dichiarazione, con la quale avrei subito fatto chiarezza su molte cose», si legge all’inizio.

Tridico Repubblica: nell’articolo c’è del falso

Sono due i punti che Tridico afferma essere falsi: «Tutto l’articolo ruota intorno a due falsi: per effetto del decreto interministeriale che stabilisce i compensi del Cda di Inps (e Inail), al sottoscritto sarebbe riconosciuto un arretrato di 100mila euro. Questo il primo falso. La realtà invece è che la nuova misura del compenso previsto per il Presidente dell’Istituto decorrerà non da maggio 2019, bensì dal 15 aprile 2020, vale a dire da quando si è insediato il CDA e ne ho assunto la carica di Presidente. Il secondo falso è che non è nei poteri del Presidente o di qualsiasi altro organo dell’Istituto determinarsi i compensi». Nella sua lettera spiega tutto l’iter per stabilire il suo compenso e il fatto che «i Ministeri vigilanti sono intervenuti per ridurre la misura derivante dall’applicazione di quelle regole» in riferimento all’«apposito software per determinare i compensi per il Cda sulla base del bilancio dell’Istituto e del numero di dipendenti».

La replica di Giovanna Vitale a Tridico

L’autrice dell’articolo ha replicato a Tridico: «L’articolo riporta fedelmente il contenuto di atti ufficiali, quale un decreto interministeriale che aumenta i compensi del vertice Inps e ne stabilisce la decorrenza “dalla data di nomina del presidente, del vicepresidente e dei consiglieri di amministrazione”. Scritto in modo tale da autorizzare il riconoscimento di arretrati, su cui infatti il collegio sindacale ha chiesto chiarimenti. Tutto il resto è libera interpretazione del professor Tridico».

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