Renzi sottolinea che con lui a capo del governo «Provenzano è morto in carcere»

15/05/2020 di Enzo Boldi

Il caso dei boss finiti ai domiciliari per motivi di salute durante questa emergenza sanitaria, ha provocato grande indignazione e anche qualche scossone all’interno del governo. Il Centrodestra unito (con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) ha presentato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del Ministro di Grazie e Giustizia, Alfonso Bonafede, reo – secondo loro – di non aver vigilato sul comportamento del Dap. I numeri, così come sono, non basterebbero per sfiduciare il Guardasigilli e c’è grande attesa per la posizione che prenderà Italia Viva. Oggi Matteo Renzi, intervistato da una emittente toscana, è tornato a parlare della questione, ricordando cosa accadde quando lui era presidente del Consiglio.

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«Io ripeto e ribadisco che sono un garantista, però quando si è trattato di decidere della sorte di Provenzano, e poi di lì a qualche mese di Riina, che stavano male, stavano morendo, io da presidente del Consiglio ho preteso che Provenzano venisse curato come era dovere dello Stato fare – ha spiegato Matteo Renzi a RTV 38 – Noi abbiamo il dovere di garantirlo a tutti, anche ai killer e ai criminali, e abbiamo il dovere di garantire la salute, siamo lo Stato. Ma non lo abbiamo mandato a casa, non lo abbiamo fatto morire a casa, è morto in un carcere, come era doveroso per rispetto delle vittime e delle sentenze».

Renzi e la scarcerazione dei boss

L’attacco non sembra essere rivolto direttamente ad Alfonso Bonafede, ma più al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria che ha disposto quelle scarcerazioni, con trasferimento ai domiciliari. Anche perché, nel suo discorso, ha poi spiegato: «Mi sembra importante, lo dico da garantista quale io sono, che chi è in carcere e ha il 41 bis non esca con alibi e motivazioni banali. A me non è piaciuta questa scelta del Dap di scarcerare 376 boss o presunti tali dalla mafia, della ‘Ndrangheta e della Camorra, che stavano in carcere col 41 bis, vedremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni che cosa il ministro della Giustizia dovrà fare».

La sfiducia a Bonafede

Le riserve non sono sciolte sul ruolo fondamentale che Italia Viva avrà nel voto di sfiducia contro Alfonso Bonafede. La storia politica di Matteo Renzi dovrebbe far pensare a un parere contrario, dato che si è sempre dichiarato garantista e ancora non sono chiare le reali responsabilità pratiche del ministro della Giustizia, se non quelle di un controllo non troppo presente in questa situazione.

(foto di copertina: da pagina Facebook di Matteo Renzi)

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