Renzi a Porta a Porta, la trappola a Conte: la fase riformista per tutte le forze in campo e la sfiducia a Bonafede
19/02/2020 di Redazione
Matteo Renzi a Porta a Porta per registrare alle ore 18. Si accomoda sulla poltrona di Bruno Vespa e inizia a raccontare la sua strategia per dettare l’agenda, imprimere la sua svolta all’esecutivo e mantenere in piedi la legislatura fino a nuovo ordine, ovvero fino a quando i sondaggi per Italia Viva saranno migliori. Ed eccoli, quindi, i punti tanto attesi che porteranno il premier Giuseppe Conte a una riflessione.
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Renzi a Porta a Porta: cosa ha detto
Il primo, innanzitutto. Matteo Renzi vorrebbe presentare la mozione di sfiducia ad Alfonso Bonafede. Il ministro della Giustizia che ha bloccato la prescrizione dopo il processo di primo grado non può, secondo il leader di Italia Viva, continuare a essere il guardasigilli dell’esecutivo. Pertanto, Italia Viva andrà avanti nel suo proposito e presenterà la mozione di sfiducia individuale. Questo, quindi, il primo sasso scagliato da Matteo Renzi.
Poi, arriva la proposta di pace. Che però ha sempre l’aspetto di un ultimatum. Un serio piano di crescita aperto e allargato a tutte le forze politiche, in modo tale da rendere Italia Viva protagonista di questa fase di governo, nonostante il numero esiguo di deputati e senatori a disposizione. In più, ci sarebbe la proposta di votare insieme la proposta di riforma costituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio o, in alternativa, del Capo dello Stato. Una proposta che, com’è noto, è molto gradita alla destra e che, quindi, incontrerebbe il favore anche della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.
Il tutto per allungare i tempi di questa legislatura e rinviare il voto. Saranno queste le carte in tavola all’ordine del giorno dell’agenda politica nei prossimi giorni. Si aspetta la risposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che dovrà decidere il da farsi.