Distanza di un metro e prenotazioni salvate per 14 giorni, così riapriranno i ristoranti dal 18 maggio

Si accorciano le distanze. È una frase spesso utilizzata in gergo calcistico o per spiegare complessi accordi di governo. Oggi, invece, va usata testualmente. Perché dal 18 maggio, data individuata dalle regioni italiane per la riapertura di bar e ristoranti, non sarà più di due metri per tavolo – come era stato inizialmente richiesto dal governo, garantendo uno spazio ‘vitale’ di quattro metri quadrati -, ma di un metro tra le persone (in Campania, invece, varrà la regola di un metro per tavolo). Sono queste le regole ristoranti che dovranno aprire lunedì e che riprenderanno la loro attività con un contesto decisamente inedito.

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Regole ristoranti dal 18 maggio: cosa cambia

Le regioni hanno approvato un documento univoco, che è stato sottoposto nella serata del 15 maggio al governo di Giuseppe Conte e che, nella notte, ha trovato anche l’approvazione in consiglio dei ministri. Ci sono tutte le linee guida per i ristoratori relative alla riapertura dei loro locali. In modo particolare, i ristoratori dovranno favorire le prenotazioni e dovranno anche conservare il loro elenco per i 14 giorni successivi: questo accorgimento servirà soprattutto per tracciare eventuali casi di contagio avvenuti nei locali. Se qualche cliente dovesse essere positivo al test, sarebbe più semplice individuare così le persone entrate in contatto con lui.

Ma le regole varranno anche per i camerieri, che dovranno sempre indossare guanti e mascherine. Mentre i clienti dovranno sempre avere la mascherina tra un pasto e l’altro, quando non sono impegnati con la consumazione. I locali pubblici dovranno garantire la misurazione della temperatura all’ingresso per i clienti, impedendo l’accesso per le persone che superino i 37,5 gradi di temperatura corporea.

La sanificazione dei locali dovrà essere effettuata costantemente, con la pulizia del bagno più volte al giorno. Infine, le barriere di plexiglass continueranno a essere un’idea, ma non fra i tavoli, quanto per proteggere la cassa dai clienti. I buffet – considerati potenti veicoli di contagio – non saranno consentiti in nessuna forma.

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