Come il dpcm cambierà anche il modo di fare shopping (e non solo dalle 18)

Nel decreto ci sono indicazioni anche per i negozi che resteranno aperti

26/10/2020 di Gianmichele Laino

A differenza del lockdown di marzo e di aprile gli esercizi commerciali diversi dai punti di ristorazione resteranno aperti. Non è prevista, infatti, la chiusura dei negozi di abbigliamento, delle gioiellerie, delle cartolerie, degli articoli per la casa, dei negozi di elettronica. Ma ci sono delle regole negozi nel dpcm che daranno un volto nuovo alle abitudini degli italiani e non soltanto con la limitazione d’orario (le ore 18) prevista per bar e ristoranti, ma come buona pratica per tutto l’arco della giornata.

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Regole negozi nel dpcm, cosa c’è da sapere per chi fa shopping

All’interno del decreto firmato dal presidente del Consiglio c’è una indicazione molto precisa, anche se non sarà molto semplice da applicarsi. C’è un aspetto che, fino a questo momento, era stato previsto anche nei mesi estivi, ovvero quello del contingentamento degli ingressi (una cosa che, a dire la verità, negli ultimi tempi era un po’ saltata, lo si notava dalla scomparsa delle lunghe file davanti agli esercizi commerciali), garantendo all’interno dei negozi sempre il distanziamento sociale di un metro. Questo stesso contingentamento è previsto di nuovo nel dpcm del 25 ottobre, con l’indicazione di esporre un cartello – davanti all’esercizio commerciale – con il numero massimo di ingressi disponibili all’interno del negozio. Una capienza massima che servirà anche al cliente per orientarsi.

Regole negozi nel dpcm, vietato sostare più del tempo necessario all’acquisto

Fino a qui, tutto già previsto. Ma nell’ultimo dpcm si aggiunge anche una raccomandazione (esattamente dello stesso peso giuridico rispetto a quella di non invitare persone non conviventi in casa e di spostarsi sui mezzi pubblici solo se assolutamente indispensabile): quella cioè di «impedire di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni».

Questo comporterà un dovere di vigilanza maggiore per quanto riguarda l’esercente o i lavoratori all’interno del negozio che, un po’ come delle sentinelle, dovranno verificare che i clienti non entreranno nei negozi soltanto ‘per dare un’occhiata’, ma proprio per acquistare un bene di cui hanno bisogno. E occorrerà evitare anche le lunghe indecisioni prima di passare per la cassa: il dpcm chiede che siano fatti acquisti mirati. Questa raccomandazione, tuttavia, è molto difficile da applicare a meno che l’esercente non adotti il pugno duro nei confronti del suo cliente e non gli chieda, qualora ravvisasse in lui l’intenzione di sostare all’interno del negozio senza effettuare acquisti, di uscire per lasciare il posto ad altri clienti in attesa all’esterno.

Ricordiamolo: questa prescrizione non vale soltanto dalle ore 18 (orario limite per la chiusura di bar e ristoranti), ma per tutto l’arco della giornata, con l’obiettivo di ridurre i contagi all’interno degli esercizi commerciali aperti. Siamo sicuri che potrà funzionare?

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