Il Regno Unito dà un ultimatum alla Russia per l’avvelenamento dell’ex spia russa Skripal

Si infittisce il caso attorno all’avvelenamento dell’ex spia russa del Gru (i servizi segreti di Mosca all’estero) Sergei Skripal. Lunedì 12 marzo la premier britannica Theresa May si è rivolta in parlamento accusando apertamente la Russia di avere commesso un “attacco sfrontato contro il Regno Unito”.

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Oggi è arrivata la contro-risposta del ministro degli Esteri del Cremlino Lavrov che, dopo aver convocato l’ambasciatore di Londra a Mosca, ha rispedito al mittente l’accusa sostenendo che la Russia non c’entra nulla con l’avvelenamento di Skripal e di sua figlia Yulia.

Oltre alla retorica, la tensione si è spostata anche sul piano pratico. May ha dato a Putin un ultimatum entro la mezzanotte di oggi per mostrare le prove di non essere coinvolto nella vicenda. Da canto suo, Mosca al momento si è detta pronta a collaborare con il governo britannico e ha chiesto di poter accedere al fascicolo su Skripal e a un campione del veleno usato.

Il governo britannico sostiene di avere le evidenze di un coinvolgimento russo. Il gas nervino utilizzato, sostiene il Regno Unito, sarebbe “di livello militare del tipo sviluppato nei laboratori russi”.

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Il segretario di Stato Usa Rex Tillerson ha condiviso le parole di May, mentre si è espressa anche la Nato attraverso le parole del segretario generale Jens Stoltenberg: “Il Regno Unito è un alleato di grande valore e questo incidente è di grande preoccupazione per la Nato”.

Il braccio di ferro continua. Dopo la mezzanotte si saprà se, una volta scaduto l’ultimatum, ci saranno ripercussioni. Una delle opzioni sul tavolo è il boicottamento di Londra dei mondiali di calcio che si svolgeranno in Russia.

(Credits foto: Ansa)

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