La questione dei call center all’estero e il registro opposizioni

Servirebbero delle ulteriori specifiche per evitare che questi operatori possano continuare a contattare i telefoni cellulari

24/07/2022 di Redazione

In questa settimana, esattamente il 27 luglio, avverrà un passaggio molto atteso dai consumatori. Si tratta, nella fattispecie, dell’inizio dell’operatività – o meglio, della possibilità di iscrivere il proprio numero di telefono cellulare – all’interno del registro delle opposizioni. La norma, che ormai è entrata in vigore lo scorso 13 aprile, sarà finalmente operativa: così, grazie a una serie di procedure – tra cui una molto semplificata con l’accesso a una piattaforma digitale da cui poter soddisfare tutte le richieste – dal 27 luglio si potrà inserire il proprio numero mobile in un apposito elenco, per evitare di essere contattati dagli operatori di call center e dal telemarketing selvaggio in generale. Dopo l’iscrizione, saranno necessari almeno 15 giorni prima che il blocco per il numero mobile inserito possa essere efficace. Ma, alla vigilia dell’operatività, i dubbi non mancano.

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Registro opposizioni e operatori di call center dall’estero

In modo particolare, sembra assente – nelle pieghe delle norme che disciplinano questo strumento di tutela della privacy – una indicazione specifica per tutti quei call center (e ce ne sono diversi) che operano dall’estero o che hanno sede all’estero. Bisognerà capire, infatti, se la norma italiana potrà effettivamente essere efficace anche nei loro confronti: in caso contrario – il problema sembra evidente anche alla luce del fatto che, in un periodo in cui il governo e il parlamento possono svolgere solo gli incarichi di routine, vista la crisi di governo -, un nuovo intervento normativo a breve termine potrebbe essere complesso.

Su questo aspetto, si attendono alcuni pronunciamenti per dipanare la questione.

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