Terapie intensive, sono otto le regioni che hanno superato la soglia critica del 30% dei posti occupati
In media le terapie intensive italiane sono piene al 28% ma ci sono regioni abbondantemente al di sopra della soglia
03/11/2020 di Ilaria Roncone
Se la media delle terapie intensive italiane si attesta al 28% per quanto riguarda la saturazione questo vuol dire che ci sono terapie intensive regioni, attualmente, già ben oltre la soglia considerata critica dagli esperti. A comunicare i dati è l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Il sistema sanitario italiano è vicino alla situazione considerata critica dagli esperti e questi numeri stanno aiutando il governo a capire in che modo procedere con le misure chirurgiche tarate apposta sui vari territori.
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Terapia intensive regioni: piene in Valle D’Aosta, Umbria e Lombardia
Le tre regioni che maggiormente sono in sofferenza per quanto riguarda i numeri delle terapie intensive sono la Valle D’Aosta (con il 60% dei posti disponibili in terapia intensiva occupati), l’Umbria (47% dei posti in terapia intensiva attivi), la Lombardia e la provincia autonoma di Bolzano (tutte e due al 42%). Sopra la soglia critica troviamo anche Toscana (39%), Marche (35%), Piemonte (34%) e Campania (33%).
Le regioni vicine alla soglia critica
Tra quelle che sono vicine al 30% – fissato come soglia critica dagli esperti – troviamo attualmente la Liguria (con il 27% delle terapie intensive piene), l’Emilia-Romagna (con il 26% dei posti letto in intensiva occupati), Puglia, Sardegna e Sicilia con il 24% dei posti letto in intensiva occupati. Calabria, Lazio, Abruzzo e la provincia autonoma di Trento rimangono al 22%, il Friuli Venezia Giulia è al 21% mentre Basilicata e Veneto sono in fondo alla lista. La Basilicata ha il 20% dei posti occupati mentre il Veneto segna il 16% del totale dei posti disponibili occupati.