La mappa del reddito di cittadinanza: il record andrebbe a Crotone

12/11/2018 di Redazione

Del reddito di cittadinanza, fino a questo momento, sappiamo lo stretto indispensabile. Ad esempio, che i fondi in manovra per coprire la misura di bandiera del Movimento 5 Stelle sono pari a 10 miliardi di euro, che non bastano per assicurare i 780 euro al mese ai 5 milioni di italiani sotto la soglia di povertà a cui si rivolgeva Luigi Di Maio in campagna elettorale. Sulla base di queste informazioni, in ogni caso, Il Sole 24 Ore ha provato a stilare una classifica delle aree italiane più interessate da questo provvedimento.

Reddito di cittadinanza, Crotone guida la classifica

Secondo il principale quotidiano economico nazionale, la provincia di Crotone avrebbe il record da questo punto di vista: più di una famiglia su quattro (il 27% nello specifico) avrebbe un reddito Isee al di sotto della soglia prevista per il reddito di cittadinanza. Le altre città che guidano questa particolare graduatoria si trovano sempre al sud: Napoli, Palermo e Caltanissetta – con una famiglia su cinque che risponde ai criteri per ottenere il reddito – seguono a ruota.

L’Italia del reddito di cittadinanza è un vero e proprio testa-coda: al nord, dal punto di vista opposto, ci sono i livelli più bassi di persone che potrebbero ottenere la misura assistenziale proposta dal Movimento 5 Stelle: Bolzano è all’ultimo posto nella classifica del Sole 24 Ore, preceduta di poco da Sondrio, Belluno e dalla provincia del Verbano Cusio Ossola.

Il gap tra nord e sud per il reddito di cittadinanza

In termini assoluti, comunque, il numero di potenziali beneficiari più alto si registra a Napoli, seguita in questo da Roma, Milano, Palermo e Torino. Ovviamente, questo aspetto si spiega con il fatto che si tratta di metropoli con un’alta percentuale di popolazione residente e, per questo motivo, per la legge dei grandi numeri, il destinatari del reddito di cittadinanza sono di più. La spaccatura molto profonda – che conferma quanto si diceva sia nel corso della campagna elettorale, sia nel post – è quella tra nord e sud. Non bisogna sorprendersi, quindi, se in termini di sondaggi, il Movimento 5 Stelle stia perdendo clamorosamente terreno nelle aree più industrializzate del nostro Paese.

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