Di Maio esulta per il «record mondiale» di Rousseau, ma dice di «non montarsi la testa»
31/05/2019 di Enzo Boldi
La gioia, l’ebrezza per un pericolo scampato – ma, in realtà, mai veramente incombente – hanno portato Luigi Di Maio ha sfogare tutta la propria felicità per la conferma come capo politico del Movimento 5 Stelle sulla propria pagina Facebook. Ha dapprima ringraziato tutti i 56127 votanti (all’incirca la metà degli utenti attivi sulla piattaforma) e poi ha celebrato questa partecipazione come il record mondiale Rousseau: si tratta della più alta partecipazione a una votazione online in un singolo giorno per una forza politica. Ma poi ha rassicurato tutti di non essersi montato la testa e di rimanere umile e con i piedi a terra.
Insomma, in poche righe Luigi Di Maio è riuscito a istituire un contest ad hoc per consegnare al popolo della rete un record mondiale Rousseau che, in realtà, non esiste. Il classico fuori concorso, ma dopo le polemiche post-elezioni Europee si tenta di fare tutto pur di recuperare credibilità agli occhi dei propri elettori che – è giusto ricordarlo – non sono solamente i 56mila che hanno votato giovedì sulla piattaforma Rousseau anche perché quel numero indica poco più dello 0,1% degli aventi diritto al voto in Italia.
Il Record Mondiale Rousseau
Il messaggio di auto-congratulazioni a sé stesso e al MoVimento 5 Stelle assume dei contorni abbastanza comici anche al di là del record Mondiale Rousseau che si è tentato di celebrare. «Vi ringrazio tutti e vi voglio bene! Ringrazio chi mi ha confermato la fiducia, chi si è astenuto e chi ha votato contro. Non mi monto la testa, questo è il momento dell’umiltà».
L’umiltà prima di tutto
«Non mi monto la testa, questo è il momento dell’umiltà». Sembra difficile, al netto dell’ultimo risultato elettorale, capire quali siano i motivi per cui Luigi Di Maio abbia voluto dare queste rassicurazioni dato che il risultato delle urne – come da lui spesso sottolineato quando a trionfare è stato il Movimento 5 Stelle – ha bocciato quanto fatto (e non fatto) dai pentastellati in un anno di governo. Cantarsela e suonarsela, senza apparenti meriti musicali.