Ranucci dice che una perquisizione come quella di ieri mette a rischio la legittimazione delle fonti giornalistiche
Le parole del conduttore di Report dopo la perquisizione della Procura di Caltanissetta al giornalista Mondani e alla redazione
25/05/2022 di Redazione
Sigfrido Ranucci, nonostante la perquisizione di ieri alla redazione di Report e in casa del giornalista Paolo Mondani, sostiene che la trasmissione di approfondimento di Raitre continuerà a fare il suo lavoro, come sempre. Però lancia un monito su quanto accaduto, concedendo un’intervista al quotidiano La Stampa. Il conduttore di Report è convinto che la magistratura abbia realizzato un atto non ostile nei confronti della trasmissione, dopo la rivelazione – contenuta nel servizio andato in onda lunedì – del possibile ruolo del militante di estrema destra Stefano Delle Chiaie nella strage di Capaci. Tuttavia, è preoccupato per il rapporto che – d’ora in poi – si determinerà tra le fonti giornalistiche e la magistratura su tematiche delicate come questa.
LEGGI ANCHE > Le perquisizioni della DIA nella redazione di Report dopo l’inchiesta sulla morte di Falcone
Ranucci e i magistrati: la perquisizione nella redazione di Report e la sua reazione
«Noi siamo collaborativi – ha detto Ranucci -, ma ribadiamo l’importanza del nostro lavoro. Ritengo sia fondamentale tutelare le fonti e invece qui siamo di fronte al tentativo di delegittimarle». Secondo il conduttore, infatti, per paura di un pressing successivo della magistratura, chiunque fosse informato su tematiche che, ormai, risalgono a 30 anni fa e che, in ogni caso, rappresentano delle ferite aperte nella storia della democrazia italiana, potrebbe sentirsi scoraggiato da indagini come questa, che coinvolgono direttamente i giornalisti.
Questi ultimi, per deontologia professionale, ma anche a tutela del loro lavoro, sono tentuti alla segretezza e alla protezione della propria fonte, soprattutto quando questa non voglia essere identificata. Azioni di indagine e possibili sequestri di materiali telematici mettono a rischio questo principio. E potrebbero rappresentare un danno per la correttezza e per la libertà dell’informazione.