Raggileaks: Anonymous ha hackerato le e-mail della sindaca Virginia Raggi
07/05/2019 di Gaia Mellone
Anonymous Italia autore di un nuovo hackeraggio. Stavolta le vittime del cyber-attacco sono le caselle email di oltre 30.ooo avvocati italiani. Tra questi, c’è anche Virginia Raggi: sul blog del movimento anche gli screenshot di alcune email tra la sindaca e l’ordine degli avvocati circa il versamento delle quote di iscrizione.
Raggileaks: Anonymous hackera le e-mail della sindaca Virginia Raggi
«Salve cittadini Italiani». Così comincia il post sul blog ufficiale di Anonymous Italia, dove il collettivo ha decido di «ricordare i vecchi Amici Aken e Otherwise arrestati nel Maggio 2015». «Non avete capito che Anonymous non ha leader? – continua il post – Arrestati 2 altri 100 ne nascono». Per celebrare l’anniversario e dimostrare di essere ancora attivi . «Dopo anni di attacchi ancora non avete capito chi sono i veri cattivi – continua il post pubblicato – Voi avvocati siete parte di questa giustizia, che difende i ricchi e condanna i poveri». E sono proprio gli avvocati ad essere stati presi di mira, e tra loro c’è anche la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Raggileaks: le sue email in mano ad Anonymous
Il blog di Anonymous oltre ad aver rivendicato l’hackeraggio ha pubblicato anche degli screenshot di alcune email prese dalla casella di posta elettronica di Virginia Raggi. C’è una email di candidatura spontanea per «Responsabile del Personale Comune di Roma Capitale e/o altro incarico» in cui appaiono in copia anche Marcello De Vito e Daniele Frongia, ma anche uno scambio con l’Ordine degli avvocati che ricorda a Raggi di non aver traccia di quote pagate negli anni precedenti. Tale email è datata a marzo 2018 e, da quel che si vede dallo screenshot, fa riferimento a versamenti mancanti dal 2017. La maggior parte degli screenshot frutto dell’hackeraggio di Virginia Raggi fanno riferimento a email degli anni precedenti, risalendo fino al 2016, ma vi è anche uno screenshot della lista delle ultime mail ricevute a maggio 2019.
Se Anonymous abbia trovato anche materiale più “scottante” ancora non è chiaro: bisognerà vedere se si è trattato solo di un modo per mostrare i muscoli, di un avvertimento o se gli hacker italiani hanno in serbo un asso nella manica da sfoderare a tempo debito.
(credits immagine di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)