No, i raggi UvC delle lampade non curano le persone dal Covid e «per l’Oms sono cancerogeni»
21/07/2020 di Ilaria Roncone

Come spesso accade quando si fanno scoperte scientifiche di un certo calibro riguardanti il coronavirus c’è chi comincia a diffondere bufale e chi ne approfitta. Accade anche con la scoperta che i raggi solari possono neutralizzare la viralità del Covid. L’ultima è quella che riguarda il «proliferare di pubblicità su lampade che producono UvC» per sanificare gli ambienti. Seppure l’effetto disinfettante dei raggi solari sia accertato, queste la lampade «dovrebbero essere adoperate solo da operatori esperti e comunque mai davanti a estranei per evitare che i raggi colpiscano occhi e pelle», ha spiegato Bochicchio, fisico dell’ISS.
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Non sono mai state validate terapie anti Covid a base di Uv
Lo sottolinea il fisico, che ricorda come «gli ultravioletti, che a seconda della frequenza si dividono in UvA, UvB e UvC, sono pericolosi per la salute tanto che ci proteggiamo dai raggi solari con le creme ed esistono normative per limitare l’uso di lampade abbronzanti che l’Oms raccomanda di non utilizzare». Il parere dell’esperto sulla possibilità di irradiare i pazienti per circa tre minuti in «una camera elettromedicale» così da ottenere la guarigione è piuttosto scettico. E rispetto a chi sostiene questo metodo sottolinea come «tali affermazioni diventino difficilmente verificabili sul piano scientifico».
Ambienti sanificati con i raggi ultravioletti C non in presenza di persone
Poiché «l’effetto cancerogeno degli Uv, inclusi gli UvB, è noto da tempo», la sanificazione degli ambienti tramite i raggi ultravioletti C – «utili per sanificare attrezzi e ambienti disattivando il virus» – deve avvenire «mai in presenza dell’uomo». Il fisico ha sottolineato che «alcune lampade producono ozono, che è altrettanto dannoso, e gli ambienti dovrebbero essere ventilati prima di introdurre gli utenti. È una situazione molto pericolosa. Si dicono mezze verità senza dare il giusto risalto ai rischi».
(Immagine copertina da Pixabay)