L’avvocato del ragazzo di Vicenza bloccato al collo da un poliziotto: «Quella non è resistenza a pubblico ufficiale»

Chiara Bellini ha parlato con Giornalettismo in merito a quanto accaduto ieri pomeriggio nel centro della città

11/08/2020 di Gianmichele Laino

Una vicenda che, in poche ore, ha fatto il giro del web e che ha oltrepassato i confini della città di Vicenza. Il video del poliziotto che ha bloccato con una presa al collo un giovane ragazzo è stato al centro di polemiche e sta animando le cronache cittadine e non solo. Anche perché pone un serio interrogativo sulla proporzionalità delle reazioni da parte delle forze dell’ordine. Denis Yasel Guerra Romero è stato arrestato (si trova ai domiciliari) con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e domani si celebrerà il processo per direttissima in cui bisognerà difendersi da questa accusa.

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Ragazzo Vicenza arrestato per resistenza a pubblico ufficiale

«Noi domani – ha detto Chiara Bellini, l’avvocato del giovane di 21 anni – dobbiamo difenderci da questa accusa. E dobbiamo dimostrare che quella che è avvenuta il pomeriggio del 10 agosto non è stata resistenza a pubblico ufficiale. È possibile che porteremo il fatto in dibattimento, perché dobbiamo dare la possibilità ai testimoni di raccontare quello che è accaduto e che si vede nel video».

E quello che è successo nel video è sotto gli occhi di tutti: il diverbio tra il ragazzo e il poliziotto, il tentativo del giovane di allontanarsi, la presa al collo del poliziotto. Ma cosa era successo prima? «La storia – dice l’avvocato Chiara Bellini – è questa: la polizia si trovava lì per sedare una rissa tra terze persone, che nulla avevano a che fare con il mio assistito. Mentre gli agenti stavano intervenendo, Denis stava scherzando con un suo amico e gli è venuto da ridere per motivi che non riguardavano affatto l’intervento delle forze dell’ordine. L’ufficiale, tuttavia, credeva di essere la causa di quella risata e si è avvicinato al ragazzo chiedendo: ‘Cos’hai da ridere?’». Parte da lì, poi, il video pubblicato sui social network.

Ragazzo Vicenza, l’opinione dell’avvocato difensore

Il ragazzo è stato preso al collo, poi è stato aiutato a liberarsi dalla morsa. Successivamente, dopo essersi allontanato in bicicletta, è stato fermato e arrestato. «La resistenza a pubblico ufficiale giustifica la misura cautelare in genere – spiega l’avvocato -, ma non è questo il caso. Dobbiamo dimostrare questo nel processo di domani, poi occorrerà valutare come andare avanti in questa vicenda».

Al ragazzo, inizialmente, era stato affidato un difensore d’ufficio, soltanto in un secondo momento è intervenuta l’avvocato Bellini, che ha cercato di spiegare il contesto all’interno del quale vive il suo assistito: «È un contesto decisamente sano – ci dice -: è un ragazzo giovane, perfettamente integrato, un operaio con un contratto a tempo indeterminato e, soprattutto, era incensurato. Anche se magari il suo atteggiamento non è sembrato gentile al poliziotto, non giustifica quel tipo di reazione».

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