Salvini sul ragazzo di Vicenza bloccato al collo da un poliziotto: «Altro che razzismo, si tratta di regole»

Secondo il leader della Lega il razzismo non c'entra niente

12/08/2020 di Marta Colombo

Il video del poliziotto che ha bloccato con una presa al collo il ragazzo di Vicenza è stato al centro di polemiche e sta animando le cronache cittadine e non solo. Anche perché pone un serio interrogativo sulla proporzionalità delle reazioni da parte delle forze dell’ordine. Denis Yasel Guerra Romero è stato arrestato (si trova ai domiciliari) con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e oggi si terrà il processo per direttissima in cui bisognerà difendersi da questa accusa.

Ovviamente, Matteo Salvini e altri politici non hanno perso nel commentare l’accaduto e trasformarlo in una questione politica sull’immigrazione. Senza aspettare la fine del processo, il leader della Lega ha escluso categoricamente che si possa trattare di razzismo o di abuso di potere da parte della polizia.

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La reazioni di Salvini al video del ragazzo di Vicenza

Il leader della Lega Matteo Salvini ha prontamente ripostato il video sul suo profilo Twitter, dicendo che non si tratta di razzismo.

«Altro che RAZZISMO, le regole ci sono e vanno rispettate da tutti, bianchi o neri che siano», ha scritto Salvini.

Anche l’assessore regionale Elena Donazzan, di Fratelli d’Italia, ha commentato esprimendo la sua solidarietà per gli agenti di polizia e spostando l’attenzione sulla questione immigrazione.

«Solidarietà agli agenti della Polizia di Stato che a Vicenza, dopo aver richiesto ad un ragazzino di fornire i propri documenti, si sono visti accerchiare con fare minaccioso da una banda di suoi coetanei al fine di impedirne l’identificazione. Chi si rifiuta di accettare e di rispettare le nostre leggi, può tranquillamente andarsene altrove!», ha scritto Donazzan.

Altre reazioni al video del ragazzo di Vicenza

«Atto di violenza da parte della polizia, che ha coinvolto un giovane vicentino in una delle vie centrali di Vicenza, appare ingiustificato e va chiarito», scrivono i candidati in consiglio regionale della provincia di Vicenza della lista “Il Veneto che vogliamo”. «I video che girano sui social narrano di un controllo dei documenti a dei ragazzi, poi trasformatosi in una presa al collo: atto che sembra irragionevole e oltre il limite dell’uso legale della forza da parte delle forze di polizia. Chiediamo al questore e al prefetto di accertare i fatti e le responsabilità, chiarire l’accaduto pubblicamente e sanzionare i responsabili di eventuali violazioni dei regolamenti. La sicurezza e il rispetto delle persone, soprattutto se minorenni, non hanno colore, a Vicenza come in tutto il paese. Non vogliamo credere che questo tipo di trattamento dipenda dal colore della pelle».

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