Il ragazzo rinuncia alle treccine blu per tornare a scuola, la nonna: «È stato più maturo di noi»

La storia di Lino, il ragazzo dalle treccine blu, ha fatto il giro dei social network. A causa della sua capigliatura era stato escluso dalla classe, in seguito a una decisione della preside Rosalba Rotondo. Oggi, però, il ragazzino è tornato in aula. La sua decisione, infatti, è quella di tagliare via le treccine e di continuare a studiare nella stessa scuola, l’Istituto Ilaria Alpi-Carlo Levi a Scampia.

Ragazzo dalle treccine blu, la storia si è chiusa: torna in classe

«Ha preso questa decisione in questi giorni – ha detto a Giornalettismo la nonna di Lino, Concetta Cerullo -. Io sto lavorando e non ho ancora avuto modo di vederlo. Quello che so è che stamattina era molto provato: si è recato a scuola ed è entrato in classe, dopo aver parlato con la preside e con mia figlia. Lui è convinto che in questo suo taglio di capelli non ci sia nulla di male, che le ‘treccine non ammazzano’. Ma la voglia di studiare ha prevalso».

La decisione di tagliare le treccine – che può avvenire nella giornata di oggi, o al massimo nella giornata di domani – è stata presa in autonomia dal ragazzo, che lo ha comunicato alla famiglia dopo un confronto: «Quando ci ha detto quello che voleva fare – ha detto Concetta Cerullo -, noi siamo subito stati d’accordo con lui. Evidentemente, Lino è più maturo di tutti noi».

Con il rientro in classe del ragazzo dalle treccine blu, la vicenda può dirsi conclusa: «Non abbiamo intenzione di intraprendere azioni legali – ha detto la nonna di Lino a Giornalettismo -. Da questo punto di vista, c’è stato un confronto privato tra mia figlia (la mamma di Lino, ndr) e la preside. Siamo contenti che sia finita, anche perché stamattina il ragazzo era ancora molto provato e continuava a chiedersi: siamo o no in un Paese democratico?».

Ragazzo dalle treccine blu, il commento di Borrelli

Nel frattempo, la vicenda è stata presa in esame dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che ha provveduto a inviare una lettera di chiarimento al ministero della Pubblica Istruzione. La missiva è stata inviata nella giornata di venerdì e non ha ancora avuto risposta.

Lettera ragazzo treccine blu

Come ha affermato anche lo stesso consigliere Borrelli ai microfoni di Giornalettismo, ancora non si capisce per quale motivo il ragazzo sia stato escluso dalla scuola di Scampia a causa del dress-code imposto dalla preside dell’Istituto: «Qui non stiamo parlando di un vestito, ma di un modo di portare i capelli: quando Ruud Gullit portava le treccine nessuno ha mai avuto nulla da eccepire. Attendiamo, a questo punto, che la preside dia indicazione anche sulla lunghezza delle unghie dei ragazzi. Ripetiamo: qui non si tratta di una questione di decoro. È giusto che si vada vestiti in maniera consona a scuola. Ma questa scelta della dirigente scolastica ci sembra discriminatoria per l’alunno».

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