Radio Radicale, Boldrini blasta Di Maio che l’aveva criticata per l’esultanza: «L’unico posto che vuole difendere è il suo»

Luigi Di Maio, forse nel tentativo di ripercorrere le orme dell’alleato-avversario Matteo Salvini, ha deciso di utilizzare uno degli aspetti meno politicamente corretti della strategia di comunicazione del leader della Lega: l’attacco a Laura Boldrini e la pubblica esposizione alla gogna social. Il ministro dello Sviluppo Economico, contrariato per l’atteggiamento della Lega che ha approvato il finanziamento da 3 milioni di euro per Radio Radicale, ha fatto uno screenshot del tweet con cui Laura Boldrini ha salutato con soddisfazione il salvataggio di una delle voci più libere e indispensabili nel panorama dei media italiani.

Radio Radicale, il post di Laura Boldrini e la ripicca di Di Maio

«Di Maio ci ha provato in tutti i modi a farla chiudere – aveva scritto l’ex presidente della Camera su Twitter -. Ma grazie alle battaglie delle opposizioni e alle continue divisioni nel governo, siamo riusciti a salvare Radio Radicale. La libera informazione in democrazia non è un lusso, ma un bene comune». Il tweet è stato ripreso su Facebook da Luigi Di Maio che ha utilizzato parole cariche d’astio nei confronti di Laura Boldrini: «Ecco chi gioisce per aver regalato altri milioni di euro delle nostre tasse a Radio Radicale, una radio privata e di partito pagata con i vostri soldi. Fieri di esserci opposti con ogni mezzo!».

Ora, ci sono due riflessioni da fare. La prima, quella più evidente. A esultare per il salvataggio di Radio Radicale, oggi, sono stati diversi politici. Da quelli presenti in commissione Bilancio e Finanza della Camera, sino ad arrivare a diversi esponenti delle minoranze. Si sono registrate voci favorevoli persino nella Lega di governo, alleata del M5S, che ha votato a favore della proposta di finanziamento di 3 milioni di euro. Eppure, Luigi Di Maio ha scelto di mettere alla gogna dei social network proprio Laura Boldrini, credendo – forse – di offrire un bersaglio al suo elettorato e di recuperare qualche consenso tra i sovranisti che non hanno mai risparmiato offese e insulti alla deputata.

Seconda osservazione: Di Maio ha pubblicato la sua opinione soltanto su Facebook, un social network dove l’interlocuzione diretta tra i personaggi pubblici è più complessa rispetto – ad esempio – a Twitter. Le recenti risposte taglienti di Laura Boldrini su quest’ultimo canale social (che hanno superato per interazioni persino quelle di Matteo Salvini) devono aver spaventato Luigi Di Maio, che si è rifugiato nella sua community.

Laura Boldrini risponde: «L’unico posto che interessa difendere a Di Maio è il suo»

La risposta di Laura Boldrini, in ogni caso, non si è fatta attendere: «Certo che gioisco – ha scritto in serata la deputata sui suoi canali social -. Salvare Radio Radicale significa difendere la libertà di informazione e i posti di lavoro dei suoi dipendenti. Ma Di Maio vorrebbe che esistesse un’unica fonte di notizie: la Casaleggio Associati. E la difesa dei posti di lavoro non è una sua priorità. Ai lavoratori dell’ex-Ilva, di Whirlpool, di Mercatone Uno e di tante aziende che stanno licenziando o mettendo i propri dipendenti in cassa integrazione, infatti, lui non sa dare soluzioni. Ha un unico assillo: rimanere inchiodato alla poltrona piegandosi ogni giorno di più al volere di Salvini. Ormai lo hanno capito tutti: l’unico posto di lavoro che gli interessa difendere è il suo».

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