Non è vero che Roberto Speranza non ha deciso la quarantena obbligatoria per chi torna dalla Cina

21/02/2020 di Redazione

Chi torna dalla Cina, dovrà essere messo in quarantena obbligatoria. Anche in casa propria, attraverso un procedimento fiduciario. È quanto stabilito dal ministero della Salute, in seguito a una circolare pubblicata dopo l’intervento di Roberto Speranza e in seguito a quanto avvenuto nella giornata di oggi, con un 38enne contagiato probabilmente da un amico che era stato in Cina da poco tempo e che è risultato essere una sorta di portatore sano di coronavirus.

LEGGI ANCHE > Coronavirus, i timori dei lavoratori Unilever che non vogliono entrare in fabbrica

Quarantena obbligatoria per chi viene dalla Cina

«A seguito della riunione mattutina del comitato tecnico scientifico che ha approfondito le segnalazioni di nuovi casi di coronavirus Covid-19, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha provveduto ad emanare una nuova ordinanza – si legge nel comunicato diramato dal dicastero -. Essa prevede misure di isolamento quarantenario obbligatorio per i contatti stretti con un caso risultato positivo. Dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali».

Indicazioni del genere, da diverso tempo, erano state rilanciate anche da diversi esperti di virologia, tra cui Roberto Burioni che – subito dopo le prime notizie sui contagi in Lombardia – ha affermato: «Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili».

Nelle prime ore dopo la circolare c’era stata un po’ di confusione in merito all’indicazione di Roberto Speranza. Tuttavia, il testo della nota è piuttosto chiaro. La quarantena fiduciaria, quella che viene messa in pratica da diverse persone provenienti dalla Cina su base volontaria, prevede l’isolamento all’interno della propria abitazione e la chiusura di qualsiasi contatto per un periodo di 14 giorni. Senza contare, poi, che chi proviene dalle aree a rischio contagio – che si stanno allargando sempre di più tra le regioni cinesi – potrà beneficiare anche di una assistenza con sorveglianza attiva.

Share this article