Quanto conta la digitalizzazione nel programma del centrodestra

I cittadini di un'Italia che punta alla digitalizzazione devono avere ben presente quale sia l'offerta di partiti e coalizioni in tal senso: ecco quella del centrodestra

15/09/2022 di Giordana Battisti

La parola “digital” – nelle 17 pagine di programma presentato dalla coalizione di centrodestra formata dai partiti Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi moderati  – compare 3 volte. A partire da questo dato, vediamo cosa prevede la digitalizzazione programma centrodestra.

Il secondo punto del programma, articolato in 15 punti, è incentrato sulle infrastrutture strategiche e sull’utilizzo efficiente delle risorse europee e in questo ambito i partiti di centrodestra propongono di potenziare e favorire lo sviluppo delle infrastrutture digitali e di estendere la banda ultra larga in tutta Italia. Il punto successivo si intitola Riforme istituzionali, della giustizia e della Pubblica Amministrazione secondo Costituzione e qui la parola “digital” è compresa in “digitalizzazione”. Qui si legge che il centrodestra ha in programma di promuovere la digitalizzazione, l’efficientamento e l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione. Il termine digitalizzazione torna anche nel punto 10, dedicato a Made in Italy, cultura e turismo, dove uno dei sotto paragrafi riguarda il «Supporto alla digitalizzazione dell’intera filiera del settore turistico e della cultura». Anche se apparentemente la digitalizzazione nel programma del centrodestra sembra ricoprire una posizione marginale, le proposte, seppur generiche e poco argomentate, coprono degli ambiti davvero molto estesi, come la PA e il settore turistico. Inoltre, altri punti del programma relativi a temi come l’immigrazione o la scuola prevedono il ricorso a strumenti digitali finalizzati a produrre -evidentemente- un miglioramento negli ambiti di riferimento.

LEGGI ANCHE >>> Quanto conta la digitalizzazione nel programma del PD

Tecnologia a servizio della sicurezza e dei giovani

Nel punto 6 del programma, tra le proposte di pratiche da adottare al fine di favorire la sicurezza e contrastare l’immigrazione illegale c’è il potenziamento delle misure e dei sistemi di cybersicurezza, anche qui non ci sono approfondimenti che chiariscano quali sistemi di cyber security si vorrebbero adottare e per quali scopi specifici. Per garantire un maggior livello di sicurezza nelle città si pensa di implementare sistemi di videosorveglianza. Tra le proposte del punto 14, relativo a scuola, università e ricerca, troviamo quella di «incentivare i corsi universitari per le professioni STEM» cioè le discipline afferenti agli ambiti scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico. Nel punto successivo e ultimo, Giovani, sport e sociale, c’è la proposta di fornire incentivi per favorire la creazione di start up tecnologiche.

I programmi dei singoli partiti: FdI e Lega

Nelle 40 pagine di programma presentato da Fratelli d’Italia, la parola “digitalizzazione” compare 6 volte. Il partito di cui Giorgia Meloni è Presidente propone di investire nella digitalizzazione applicata alla scuola e al settore turistico, per esempio rendendo fruibili i beni culturali anche online, attraverso i social o le piattaforme multimediali. Altri ambiti che necessitano un intervento simile sono, secondo FdI, la giustizia e la Pubblica Amministrazione. Nel programma di FdI, il punto riguardante l’immigrazione illegale e la sicurezza è l’unico che prevede il potenziamento dei sistemi di cybersicurezza, in linea con il programma di coalizione. Una proposta particolare è quella che si legge nel punto 12, riguardante la difesa della libertà e della dignità di ognuno: «No all’introduzione di strumenti di controllo digitale di massa»,  «Contrasto alla censura arbitraria dei social network e garanzia del rispetto della libera manifestazione del pensiero da parte delle grandi piattaforme di comunicazione».

Il vasto programma della Lega, 202 pagine, è quello in cui la parola “digital” ricorre più spesso: 69 risultati, contrando anche le varie occorrenze della parola “digitalizzazione”, che include la prima. Il programma della Lega dedica una sezione apposita al tema dell’innovazione digitale, dove in tema di cybersicurezza si legge: «La cybersicurezza è un obiettivo per un Paese sicuro anche nel dominio digitale, nella piena tutela dei diritti e delle libertà fondamentali del cittadino». Il partito guidato da Matteo Salvini propone un voucher cybersicurezza per permettere di acquistare servizi di nuova generazione ai soggetti che ne necessitano, la formazione digitale in contesti lavorativi che richiedono competenze nell’ambito della cybersicurezza e il contrasto al cybercrime.  Interessante è il punto sull’audiovisivo: la proposta è quella di arrivare all’abolizione del canone Rai nel 2030 e di potenziare parallelamente il servizio streaming della Rai, RaiPlay, per renderlo «fruibile al pari dei concorrenti Netflix e Amazon Prime Video».

Share this article