Facebook lancia l’allarme: «Apple ci penalizzerà sulla pubblicità, effetti nel terzo trimestre»
Ora, sono gli utenti di iOS a determinare se intendono o meno essere targettizzati dalle app che scaricano
27/09/2021 di Redazione
L’aggiornamento di iOS che rafforza le misure sulla privacy per tutte le app scaricate dall’Apple Store sta sensibilmente penalizzando la raccolta pubblicitaria di Facebook. L’effetto era sicuramente previsto ed era stato fortemente osteggiato dal social network di Mark Zuckerberg (ma anche da Google che, per un periodo di tempo decisamente lungo, aveva addirittura preferito non rendere disponibili aggiornamenti delle sue app pur di non essere toccato da questa modifica). Facebook era arrivato addirittura a realizzare una campagna sui giornali cartacei per manifestare tutto il suo disappunto sul tema. Ma adesso, il danno d’impatto che ha avuto la modifica di alcune privacy policies di Apple è stato quantificato – sebbene per sommi capi – dal board di Menlo Park.
LEGGI ANCHE > Facebook compra una pagina di giornale per attaccare Apple
Pubblicità su Facebook, l’impatto dell’aggiornamento di iOS
«A luglik avevamo già anticipato che ci aspettavamo problemi dai cambiamenti della piattaforma dell’Apple Store, in particolare dai recenti aggiornamenti di iOS che avrà un impatto maggiore nel terzo trimestre rispetto al secondo quarto dell’anno». In questo periodo autunnale, dunque, Facebook potrebbe vedere significativamente diminuita la sua raccolta pubblicitaria, in virtù dell’aggiornamento dell’Apple store che prevede che gli utenti debbano dare il loro via libera al tracciamento e alla targettizzazione, che è da sempre stato uno dei punti di forza degli algoritmi del social network.
Visto che molti utenti, sensibilizzati anche da un maggiore interesse dei principali operatori di settore sul grande tema dei dati personali e sul valore che questi hanno per gli OTT, hanno deciso di spuntare la casella che impedisce a Facebook di essere tracciati, ecco che il puzzle si completa, con il social network in difficoltà su questo fronte (ma, potenzialmente, anche su questioni molto più legate ai contenuti visualizzati dai suoi utenti).