Nei negozi di abbigliamento della fase 2: i vestiti sanificati dopo la prova in camerino

22/04/2020 di Redazione

Una delle problematiche più complesse di questa nuova fase 2 riguarderà professioni ed esercizi commerciali che, per loro stessa natura, prevedono dei contatti tra i clienti. E mentre rimbalza con sempre maggiore insistenza la storia delle barriere di plexiglas nei ristoranti e nei bar, ecco arrivare anche un’altra anticipazione che renderà piuttosto complessa la gestione dell’emergenza e della fase 2 nei negozi di abbigliamento. La prova camerini non sarà il classico momento rilassante dell’esercizio dello shopping quotidiano, ma prevederà della prassi decisamente farraginose che porteranno gli addetti all’esercizio commerciale a sanificare immediatamente i capi di abbigliamento entrati in contatto con i clienti.

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Prova camerini, le sterilizzazioni dei vestiti per aprire nella fase 2

Possibile, dunque, che i negozi – per riaprire – dovranno dotarsi di sistemi di sterilizzazione particolari che possano garantire la massima igiene di locali e prodotti. Sanificare i vestiti potrebbe essere complesso o, comunque, comportare un ulteriore investimento per i gestori degli esercizi commerciali. L’utilizzo di apposite macchine per la sterilizzazione – con dei sistemi, come ad esempio i raggi UV, che abbattono virus e batteri sulle superfici dei tessuti – potrebbe essere una soluzione per limitare al massimo le risorse da impiegare in queste difficili operazioni.

L’alternativa è quella di mettere da parte i capi di abbigliamento che sono stati provati in camerino dai clienti per evitare che, a stretto giro, possano essere indossati anche da altri avventori del negozio. In ogni caso, gli strumenti industriali per la sanificazione dei capi di abbigliamento non mancano e sono già impiegati in alcune industrie tessili all’avanguardia. Trasferire tutto a un livello più basilare della filiera, comunque, potrebbe rappresentare un problema, soprattutto in una fase in cui, dopo un mese e mezzo di chiusure, gli esercizi commerciali e i loro bilanci risultano essere molto provati dall’emergenza sanitaria.

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