Protezione Civile, al momento non sono previste le conferenze stampa delle 18

Non è previsto l'incontro, nonostante il comitato sia tornato a riunirsi

05/10/2020 di Redazione

Ha creato qualche equivoco la notizia che il comitato di Protezione Civile sia tornato a riunirsi relativamente all’emergenza coronavirus. In tanti hanno interpretato questa misura come un ritorno al passato e ai giorni del lockdown, quando proprio il capo della protezione civile Angelo Borrelli scandiva le giornate degli italiani con la conferenza stampa alle 18 (dall’altra parte, invece, c’erano i cittadini che intonavano l’inno nazionale sui balconi, in un contrasto che è sempre stato un po’ paradossale). Ma non è così.

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Non ci saranno di nuovo le conferenze stampa di Angelo Borrelli della protezione civile

Al momento, si chiarisce dalla sede del dipartimento di Protezione Civile, non sono previste delle conferenze stampa sul modello di quelle realizzate durante il lockdown. Il comitato, invece, si riunirà insieme al commissario straordinario Domenico Arcuri e ai rappresentanti delle varie regioni per fare il punto della situazione in questo momento di ulteriore difficoltà del nostro Paese, visto l’aumento dei contagi.

Perché si riunisce il comitato di Protezione Civile

Il fatto che il comitato di Protezione Civile tornerà a riunirsi in maniera piuttosto periodica (la prima oggi, la seconda ci sarà venerdì, al termine della settimana) è sintomo evidente che verrà prolungato lo stato d’emergenza, attualmente previsto in scadenza il 15 ottobre. Con la pubblicazione di un nuovo Dpcm, infatti, si prevede un prolungamento dello stato d’emergenza fino al prossimo 31 gennaio 2021. L’estensione di questo termine cronologico serve non solo a far sì che i provvedimenti presi attraverso dpcm restino in vigore ancora per un periodo di tempo di sei mesi, ma permetterà proprio alla protezione civile di avere poteri speciali, come previsto dalla definizione di stato d’emergenza.

Ma tra questi, a quanto pare, non ci sarà quello di diffondere il bollettino quotidiano relativo ai nuovi casi di coronavirus in Italia. L’esercizio resterà appannaggio del ministero della Salute, che diffonde i dati quotidianamente intorno alle 17, dopo l’ultima volta il 17 aprile scorso.

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