Prost ricorda Lauda: “Quella lezione di Niki che non ho mai scordato”

«Non sei stato solo il miglior compagno di squadra che ho mai avuto, ma un vero amico. Un uomo con un cuore grande. Sei parte della mia vita. Riposa in pace». Nel giorno della scomparsa di Niki Lauda, campione austriaco e vera e propria leggenda della Formula Uno, arriva anche il ricordo commosso di Alain Prost che ha confessato il dolore per la scomparsa del collega, ma sopratutto dell’amico, all’agenzia France Press:  «Ci sono campioni, persone con un palmares, ma qui perdiamo un signore che non si è mai lamentato di nulla nella sua vita, delle sue condizioni, del suo incidente e che è sempre andato avanti. Sono sconvolto, commosso e molto triste. Sono sentimenti molto più forti di quanto avrei potuto immaginare» ha puntualizzato il campione francese.

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He was not only the best team mate . He was a real friend .A man with a big heart . You are a part of my life Rip my friend ❤️

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Niki Lauda: da idolo di gioventù a confidente

«Lauda era l’idolo della mia gioventù quando ho iniziato nel karting», ha dichiarato Prost poi diventato compagno di squadra dell’austriaco alla McLaren. «La stagione della squadra più affascinante e più grande che abbia mai visto, segnata da questo mix di successi – lui vinto il Mondiale nel 1984, io nel 1985 – ma soprattutto, dall‘amicizia molto forte che si è creata». Un compagno di squadra pronto a dispensare consigli che esulavano anche dal semplice agonismo: «Niki è stato soprannominato il ‘computer’ ma era una persona che sapeva distinguere tra lavoro e privato, che sapeva davvero come staccare e mi ha insegnato molto su questo. Dopo i Gp, io ero arrabbiato quando avevo avuto un incidente meccanico o qualcosa del genere. Una sera mi portò in una discoteca e iniziammo a bere una o due whisky cola, cosa che non mi è più successa nella mia vita. Abbiamo riso molto e lui mi ha detto: ‘Vedi, serve a dimenticare cosa è successo e da domani a non pensarci’. Era la sua filosofia: c’è lavoro e c’è il divertimento. Da quel momento nella mia vita non ho più mischiato le due cose».

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