Cosa ha deciso Conte sulla proroga dello stato d’emergenza
23/07/2020 di Gianmichele Laino
Chi si attendeva una decisione già nella giornata di ieri sulla proroga stato d’emergenza per il coronavirus in Italia è rimasto deluso. Nonostante la riunione del consiglio dei ministri, in cui si è parlato di tutto – dalla ratifica di accordi internazionali, fino al riciclaggio delle navi, passando per il trasferimento di beni statali al Friuli-Venezia Giulia – non ha trovato spazio l’estensione delle misure straordinarie previste, questo sembra ormai l’orizzonte, fino al 31 ottobre.
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Proroga stato d’emergenza, le mosse di Giuseppe Conte
Ma qual è il piano di Giuseppe Conte per decidere sulla proroga (su cui i partiti di maggioranza sarebbero sostanzialmente d’accordo)? Il presidente del Consiglio, accettando i consigli degli alleati, ha pensato di portare il tema in parlamento: un passaggio necessario, con un voto, per evitare di essere accusato di decisionismo a discapito del potere legislativo previsto dalla Costituzione.
Ovviamente, un passaggio del genere impone un rischio, che è quello di trovarsi contro delle forze politiche ostili alla proroga di alcune situazioni (come la validità dei dpcm, ad esempio, o ancora la possibilità per le aziende di ricorrere allo smart working) necessarie a superare i rischi che l’attuale quadro sanitario continua a presentare (nella giornata di ieri, i contagi in 24 ore sono stati oltre 280).
Quando è previsto il passaggio parlamentare sulla proroga stato d’emergenza
Alcune forze della maggioranza, come Italia Viva, sostengono che la proroga dello stato d’emergenza non sia necessaria. Il centrodestra compatto – da Forza Italia, passando da Lega e Fratelli d’Italia ovviamente – non ne vuole nemmeno sentire parlare. Trovare una maggioranza su questo aspetto può essere un rischio che, tuttavia, è stato calcolato da Palazzo Chigi.
E allora le date. L’attuale stato d’emergenza emanato il 31 gennaio scade il 31 luglio, al termine dei canonici sei mesi previsti in questi casi. Per prorogarlo fino al 31 ottobre, potrebbe essere necessario un passaggio parlamentare già martedì 28 luglio, quando c’è uno spiraglio nei lavori delle Camere dove il presidente del Consiglio può inserirsi. La situazione, in ogni caso, necessita di una rapida risoluzione, in un senso o in un altro. E non è escluso che ci siano colpi di scena su un tema molto sentito dagli italiani che, nel corso degli ultimi giorni, è diventato anche strumento di propaganda politica, oltre che focus di dibattito nella comunità scientifica.
Le posizioni sulla proroga stato d’emergenza
In quest’ultimo ambito, c’è da registrare la posizione contraria, ad esempio, della Fondazione Gimbe, secondo cui – nell’attuale quadro sanitario dell’Italia – prorogare lo stato d’emergenza non sia necessario, poiché le istituzioni hanno tutti gli strumenti per agire. La fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, tuttavia, ritiene che – nel caso di un aggravio della situazione sanitaria nei mesi autunnali – il governo potrà agire di conseguenza, senza per questo prorogare già in questa fase lo stato d’emergenza che potrebbe avere anche effetti negativi dal punto di vista psicologico per la popolazione.