La sanzione al professore di Siena si basa su un decreto d’epoca fascista

03/12/2019 di Redazione

Una sorta di cortocircuito della storia. Il professor Emanuele Castrucci dell’Università di Siena, nelle ultime ore, è stato al centro di polemiche per la sua posizione su Hitler e sugli ebrei espressa attraverso i suoi canali social. Già nella mattinata di ieri, l’Università – attraverso il suo rettore Francesco Frati – aveva fatto sapere che sarebbero stati presi provvedimenti proporzionati alla gravità dei fatti. Era intervenuto anche il ministro Lorenzo Fioramonti, chiedendo che si facesse giustizia per quanto affermato dal docente.

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Professore Siena, la decisione del senato accademico

E il corso della giustizia è stato intrapreso. Innanzitutto, i legali dell’università toscana hanno presentato denuncia alla procura nei confronti dello stesso Castrucci, mentre il senato accademico dell’ateneo ha deciso per il provvedimento disciplinare, come riportato sempre via social network da un docente dell’università di Siena, Massimo D’Antoni.

Il decreto sulla base del quale viene giudicato è stato emanato in epoca fascista

«Il Rettore di Siena, sentito il Senato – scrive su Twitter -, ha disposto di deferire il prof. Castrucci alla Commissione di Disciplina, proponendo la sanzione della destituzione a norma del Regio Decr. 1592/1933. Immagino che l’accusa sia quella di lesione della dignità e l’onore della professione». In effetti, nel decreto – che prevede tra le sanzioni la censura, la sospensione per un anno dello stipendio, la revocazione, la destituzione con o senza perdita degli assegni – si parla di atti che possano ledere la dignità del docente, ma anche gravi insubordinazioni o irregolarità di condotta.

L’aspetto curioso (che diverse persone hanno fatto notare sui social network) è che le esternazioni sul nazismo e i riferimenti antisemiti che si trovano nei tweet di Emanuele Castrucci (a proposito: il suo account Twitter non risulta più attivo) siano stati giudicati attraverso un decreto regio che è stato promulgato in epoca fascista.

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