I Paesi dell’Unione europea vogliono sostenere il piano da 45 miliardi di euro per la produzione di chip

L'obiettivo è quello raggiungere una quota del 20% della capacità globale di produzione di chip entro il 2030

24/11/2022 di Redazione

I Paesi dell’Unione europea sono d’accordo sul sostenere un piano da 45 miliardi di euro per finanziare la produzione di chip con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dell’Unione dagli Stati Uniti e dai grandi produttori asiatici.

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Il piano da 45 miliardi di euro per la produzione di chip: molte cose sono ancora da definire

L’Unione europea spera che i sussidi dei singoli stati siano sufficienti per aiutare l’Unione a raggiungere una quota del 20% della capacità globale di produzione di chip entro il 2030. La proposta è stata presentata dopo che una carenza globale di chip ha colpito soprattutto i produttori di automobili, le società che operano nella sanità e quelle di telecomunicazioni. Reuters riporta che attualmente la quota europea di produzione di chip è dell’8%, in calo rispetto al 24% del 2000. Gli inviati dell’Unione europea hanno sostenuto all’unanimità una versione modificata della proposta della Commissione europea e le modifiche concordate includono appunto l’autorizzazione delle sovvenzioni statali per sostenere una gamma più ampia di produzione chip. I Ministri dei Paesi dell’Unione europea si incontreranno il primo dicembre per convalidare il piano per la produzione di chip che dovrà ancora essere discusso con il Parlamento europeo l’anno prossimo prima che possa diventare legge. Secondo un documento visto da Reuters, i Paesi europei hanno affermato che le richieste di informazioni fatte dalla Commissioni europea alle aziende durante una crisi devono essere proporzionate e incentrate sulla sicurezza, di fatto limitando i poteri della Commissione.

Le sovvenzioni sosterranno la produzione di chip che portano innovazione in termini di potenza di calcolo, efficienza energetica, vantaggi ambientali e intelligenza artificiale. I legislatori devono ancora affrontare il compito di stanziare fondi per il progetto. Inizialmente, la Commissione europea aveva stanziato denaro proveniente da programmi di ricerca e da fondi non ancora spesi e precedentemente destinati a finanziari altri programmi, attirando anche le critiche di alcuni Paesi europei che sostenevano che questo avrebbe potuto avvantaggiare i Paesi che disponevano già di strutture per produrre chip o che sono pronti ad attrarre produttori di chip.

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