Processo Salvini va avanti: saranno sentiti Conte, Di Maio e Toninelli

La decisione del giudice Nunzio Sarpietro dopo due ore di camera di consiglio

03/10/2020 di Redazione

Non finirà oggi. Il processo Salvini va avanti almeno fino al prossimo mese di dicembre: il giudice Nunzio Sarpietro, dopo due ore di camera di consiglio, ha deciso che l’udienza preliminare sarà rinviata al 20 novembre prossimo, quando nel bunker del carcere di Bicocca verranno sentiti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli all’epoca dei fatti ministri del Lavoro e delle Infrastrutture. Tuttavia, l’udienza andrà avanti anche il 4 dicembre successivo, quando verranno ascoltati anche l’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta e l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

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Non c’è stata l’archiviazione, dunque, o almeno non ancora. Il giudice ha deciso di prestare ascolto anche a un’istanza che era arrivata dalla difesa di Matteo Salvini, rappresentata dal senatore e avvocato Giulia Bongiorno: il leader della Lega aveva chiesto di coinvolgere, per un supplemento d’indagine, anche i colleghi dell’esecutivo in carica all’epoca della vicenda Gregoretti, alla fine di luglio. Proprio nella sua memoria difensiva, Matteo Salvini aveva detto che la decisione di bloccare i migranti era stata collegiale.

Dunque, il giudice prenderà in considerazione le dichiarazioni del presidente del Consiglio, dei ministri del Movimento 5 Stelle, ma anche del ministro dell’Interno attuale Lamorgese, che – sempre secondo Salvini – starebbe seguendo anche adesso le prassi che gli sono state contestate sia nel caso del processo Gregoretti, ma anche per quello che dovrà affrontare sul caso Open Arms.

Processo Salvini va avanti: la conferenza stampa di Salvini e Bongiorno

Esprime soddisfazione Giulia Bongiorno per questa ordinanza del giudice, perché si allarga la visuale del processo. «Sotto questo profilo – ha detto la Bongiorno – è stata accolta la richiesta della difesa. Sia per quanto riguarda la procedura che è stata seguita da Matteo Salvini quando era ministro, sia per quanto riguarda la procedura attuale: per questo è stata convocata il ministro Lamorgese, come aveva chiesto la difesa. Al contempo, il giudice ha dato mandato alla polizia giudiziaria di acquisire in 40 giorni materiali relativi a come funzionavano le redistribuzioni: si verificherà se c’era condivisione tra i ministri competenti e se tutt’ora avviene prima la redistribuzione e poi gli sbarchi».

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