Condannati 16 storici attivisti No Tav per gli scontri in Val di Susa
12/10/2018 di Redazione
28 giugno 2015, una serie di manifestanti riuscirono a entrare nel cantiere della Tav e, opponendosi allo schieramento delle forze dell’ordine, iniziarono a lanciare sassi e fuochi d’artificio. Il bilancio di quell’azione di protesta in Val di Susa fu di quattro poliziotti feriti. Oggi, è arrivata una sentenza relativa ai fatti di quel principio di estate: 16 condanne per altrettanti storici attivisti del movimento No Tav, con pene variabili la più alta delle quali raggiunge quasi i 4 anni di reclusione (precisamente 3 anni e 10 mesi).
LEGGI ANCHE > La vera storia del bacio al poliziotto nella manifestazione No Tav
Processo No Tav, le basi della sentenza
Altri tre attivisti sono stati assolti. Le condanne, invece, sono state emesse in base ai seguenti capi d’accusa: resistenza aggravata, lesioni, lancio di artifizi pirotecnici e materiale esplodente. Tra i nomi nei confronti dei quali è stata emessa la sentenza, c’è anche quello di Nicoletta Dosio, 73 anni, insegnante di greco in pensione, sempre in prima linea nelle battaglie del movimento No Tav in Val di Susa.
Ora, dopo la lettura delle sentenze, un movimento di protesta raggiungerà la prefettura di Torino per protestare contro la decisione della corte. Le richieste dei pubblici ministeri sono state praticamente dimezzate, ma le condanne risultano comunque alte. Proprio per questo motivo, gli avvocati difensori sono pronti ad annunciare ricorso nei confronti della decisione del tribunale di Torino.
Al processo No Tav era presente una consigliera regionale M5S
Alla lettura della sentenza ha assistito anche una consigliera regionale del Piemonte, Francesca Frediani, rappresentante del Movimento 5 Stelle e da sempre vicina ai No Tav. La posizione del partito nei confronti della grande opera, uno dei cavalli di battaglia del grillismo delle origini, ora sembra essere più sfumata: le posizioni nei confronti del cantiere No Tav saranno definite all’indomani della commissione predisposta dal governo per valutare l’opportunità di alcune grandi opere in Italia. La Tav rientra tra queste. Ma la contrarietà iniziale dei pentastellati non è più così netta.
FOTO: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO