Due studenti positivi, per una classe del Galileo Ferraris di Torino oggi non ci sarà il ritorno a scuola

Contagiati durante una partita di calcio a cui avevano partecipato diversi compagni

14/09/2020 di Redazione

Si riprende così come era finita. Almeno per quanto riguarda una classe del Liceo Galileo Ferraris di Torino. Alcuni alunni, infatti, non avranno il loro primo giorno scuola il 14 settembre, almeno non in presenza. Nella giornata di ieri, quasi al pelo rispetto al suono della campanella, è arrivata la notizia di due studenti positivi. Dal momento che questi ultimi avevano partecipato, nei giorni scorsi, a una partita di calcio che aveva visto la presenza di gran parte degli alunni della classe, il preside dell’istituto torinese – uno dei più grandi del Piemonte – ha deciso che per questi studenti la prima campanella non poteva suonare.

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Primo giorno scuola, ma al Galileo Ferraris di Torino sono stati individuati due positivi

«Per questa classe abbiamo attivato la didattica a distanza in via prudenziale, per dare tempo all’Asl di fare le segnalazioni e assicurare condizioni di sicurezza» – ha spiegato il preside Giuseppe Inzerillo. Dunque, ancora una volta schermi di computer e lezioni a distanza con docenti e alunni collegati via internet. Una notizia che, allo stesso tempo, rivela preoccupazioni e strumenti di contrasto per quelli che saranno i primi mesi dell’anno scolastico.

Le linee guida sulle positività sono chiare: in caso di presenza di un alunno contagiato, la classe deve mettersi in quarantena. Saranno le Asl, poi, a regolare il tracciamento dei contagi, predisponendo i tamponi per l’alunno positivo e per i suoi contatti che eventualmente dovessero presentare sintomi. Nel periodo della quarantena della classe, tuttavia, saranno previste lezioni a distanza.

Oggi, dal Piemonte, è arrivato anche il messaggio del governatore Alberto Cirio – uno dei politici che, nei mesi scorsi, aveva contratto il coronavirus – che ha mostrato una foto della misurazione della febbre alla figlia: un rituale che dovrà essere comune nelle case degli italiani, visto che la misurazione della temperatura è un requisito essenziale per entrare in classe. Sopra ai 37,5, infatti, gli alunni non dovranno presentarsi ai cancelli della scuola.

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