Il pulsante di modifica di Twitter è ancora in fase di sviluppo, ma è stata trovata una sua prima versione

Jane Manchun Wong, che cerca nuove funzionalità nascoste nei codici delle aziende, ha trovato una prima versione del pulsante tanto atteso

03/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Il 19 aprile vi abbiamo raccontato che Dylan Roussel, collaboratore di 9to5Google, era stato in grado di abilitare il pulsante di modifica di Twitter sulla piattaforma prima del lancio ufficiale della funzionalità e aveva condiviso uno screenshot della novità. Twitter, dal canto suo, annunciava di aver iniziato ad effettuare un test in Twitter Blue Labs del pulsante «edit», dopo aver scherzato per lungo tempo sull’introduzione del pulsante di modifica, molto richiesto dagli utenti. Jane Manchun Wong, che lavoro alla ricerca di funzionalità nascoste nel codice delle aziende, ci mostra la prima versione del pulsante Twitter di modifica dei post.

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Ecco la prima versione del pulsante di modifica Twitter

Che cosa cambia? Apparirà un pulsante chiamato «modifica Tweet» nel menu contestuale a discesa e sarà possibile modificare un tweet. Attualmente, pare che ogni utente avrà 30 minuti a disposizione, dopo aver pubblicato il proprio tweet, per premere questo pulsante. Verrà aperta una finestra con l’intero contenuto originale e se ne potrà fare ciò che si vuole: eliminare tutto e ricominciare da capo o soltanto modificare una parte del tweet. Il nuovo pulsante non è, dunque, solo per errori di battitura. Ce lo spiega Jane Manchun Wong, che sul suo profilo Twitter racconta: «l’attuale versione inedita di Modifica Tweet ricarica i media (immagini, video, GIF, ecc.) invece di riutilizzarli. anche un uso inefficiente della larghezza di banda e della potenza di elaborazione dei media potrebbe comportare perdite. in più trasforma il mio video in un’immagine (tipo di media gestito male)».

Chi può vedere che hai modificato un post? Tutti. Dopo aver utilizzato il pulsante «edit» modificando il tuo tweet, gli altri utenti vedranno un piccolo pulsante «modificato» che verrà visualizzato accanto al timestamp e potranno fare clic su di esso per andare a una pagina della cronologia delle modifiche che, in teoria, dovrebbe mostrare tutte le versioni precedenti di quel tweet.

Al di là della modifica, però, Twitter sembra rendere immutabile ogni singolo tweet: ogni versione mantiene il proprio ID, nessun post viene definitivamente eliminato e non è chiaro se il «back-end» di Twitter diffonderà in automatico la versione più recente sulla piattaforma. Non si sa, dunque ancora, se dopo la modifica apparirà il nuovo tweet o quello vecchio. Wong racconta a The Verge che probabilmente funzionerà in questo modo:

«Trump originariamente twitta “covefe”, i tweet ottengono l’ID n. 1, le persone incorporano l’ID n, quindi Trump crea una nuova modifica “caffè”, la nuova modifica (tecnicamente un nuovo tweet) ottiene l’ID #2, mentre il tweet originale (#1) diventa la prima versione del Tweet e poi nel tweet incorporato che punta ancora al numero 1, ora mostra l’indicatore “c’è una nuova versione di questo Tweet”». Insomma, nel menu a discesa dovrebbe comparire un’opzione con accento circonflesso invertito di un tweet che recita così: «modifica tweet». Toccandolo, si potrà correggere qualsiasi errore e ripubblicare. La nuova versione verrà pubblicata sulla piattaforma ovunque esista il tweet, compresi i retweet e i tweet di citazione. Accanto al timestamp del tweet, comparirà: «modificato». Toccando la parola, Twitter mostrerà le versioni precedenti del tweet sotto quella più recente. Pare che la cronologia delle modifiche si troverà proprio in una pagina diversa, dedica, piuttosto che svolgersi ordinatamente al di sotto.

Questi risultati sono da prendere con le pinze perché Wong non è ancora stata in grado di pubblicare alcun tweet completato e modificato sul backend effettivo di Twitter.

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