Il prete arrestato per abusi su una bimba: «Pensavo avesse 14 o 15 anni»
27/07/2018 di Redazione
Niente carcere per don Paolo Glaentzer, 70 anni, il prete accusato di violenza sessuale aggravata su una bimba di 10 anni. Il sacerdote resta agli arresti domiciliari. A deciderlo è stato il giudice per le indagini preliminari di Prato Francesco Pallini, che ha sciolto la riserva sulla misura cautelare da applicare. Don Glaentzer, parroco in una chiesa del Fiorentino, è arrestato lunedì scorso in flagranza di reato. Il magistrato ha respinto la richiesta della procura che chiedeva il carcere, accogliendo la tesi della difesa del prete e disponendo gli arresti domiciliari.
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Prete arrestato per violenza sessuale su una bambina di 10 anni, niente carcere
Come raccontato due giorni fa dai media locali, il prete è stato sorpreso in auto con la bambina lunedì scorso, di sera, verso le 22.30, in un’area di sosta dietro a un supermercato, e poi fermato. L’episodio è avvenuto tra Prato e Firenze (precisamente a Calenzano, nel Fiorentino). Un residente della zona avrebbe notato la bambina e il 70enne, e, insospettitosi, avrebbe aperto lo sportello e fatto uscire la piccola dalla vettura, avvisando anche i vicini. Ne sarebbe poi nata una colluttazione, nel corso della quale il prete avrebbe rischiato il linciaggio. «La scelta della misura cautelare degli arresti domiciliari è tecnicamente ineccepibile e ben motivata», ha dichiarato oggi l’avvocato pratese Valeria Fontana, difensore del parroco.
A gennaio chiesto l’allontanamento della bimba
Come riportato oggi dal Corriere Fiorentino, la procura per i minori del tribunale di Firenze a gennaio scorso aveva chiesto l’allontanamento dalla famiglia della bambina di 10 anni abusata. Per lei e per gli altri due fratelli più grandi era arrivata la richiesta, ma non la decisione del giudice a riguardo. Sempre secondo il quotidiano, sette anni fa il fratello maggiore della bambina sarebbe stato vittima di un episodio in qualche modo simile a quello vissuto dalla sorellina. Il ragazzo, oggi 22enne, e all’epoca dei fatti 15enne, venne trovato appartato con un adulto. In mancanza di riscontri oggettivi l’indagine fu poi archiviata.
«Non conoscevo la sua età, pensavo avesse 14, 15 anni»
Ma emergono oggi anche dichiarazioni del parroco arrestato. «Ignoravo l’età, pensavo che avesse qualche anno in più, tipo 14, 15 anni», ha affermato don Paolo Glaentzer durante l’interrogatorio del 24 luglio davanti al pm. Il prete ha confessato anche di aver avuto incontri analoghi con la bimba «almeno altre tre volte», specificando poi che era sempre stata la piccola a prendere l’iniziativa. La circostanza secondo la quale il parroco avrebbe ignorato l’età sarebbe smentita, secondo il gip, dal fatto che ha dichiarato di conoscere la famiglia da molti anni, da quando la piccola era poco più che una neonata. «Ho conosciuto questa famiglia circa dieci anni fa» avrebbe detto, «andavo una volta al mese a cena a casa loro». Il 70enne ha anche affermato di aver aiutato la famiglia, gravata da problematiche sia economiche che sociali – tanto che i figli erano stati affidati ai servizi sociali -, e di aver donato loro circa 7mila euro nell’arco di una decina di anni. Il prete ha anche detto: «Dal momento dell’arresto ad oggi ho pensato a quanto accaduto e mi rendo conto di aver sbagliato».
Il gip: «Avrebbe potuto ancora abusare della piccola»
Stando a quanto afferma il gip di Prato Pallini nell’ordinanza che ha disposto la misura della custodia cautelare ai domiciliari (nella sua abitazione in una frazione di Bagni di Lucca, in provincia di Lucca), il avrebbe potuto ancora abusare di lei, se non fosse stato sorpreso da due vicini di casa e poi bloccato dai carabinieri. Per il giudice nei fatti confessati si dimostra «un pervicace radicamento dell’indagato in siffatte devianti e illecite modalità di condotta». Il gip ha anche spiegato che la scelta degli arresti domiciliari, rispetto a quella in carcere che era stata chiesta dall’accusa, è stata dettata dall’assenza del pericolo di inquinamento delle prove. Il 70enne infatti ha confessato, fornendo la stessa versione dei fatti, sia davanti al pm, il 24 luglio scorso, che in sede di interrogatorio di convalida davanti al gip. Nella decisione hanno pesato poi l’avanzata età del prete e il fatto che sconterà gli arresti nel Lucchese, quindi lontano dall’abitazione dove la vittima vive coi fratelli e i genitori.
(Foto generica da archivio Ansa)