Dalla guida pro tempore alle prossime elezioni: cosa succede ora in Calabria

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Cosa succederà in Calabria dopo Jole Santelli? Il vuoto che lascia alla guida deve essere riempito seguendo lo statuto regionale

Jole Santelli ci ha lasciati e, oltre al vuoto per i suoi cari, rimane il vuoto della carica istituzionale che ricopriva dal 26 gennaio di quest’anno. La regione si trova ora senza un presidente Calabria. Cosa succede ora? Nell’immediato la guida della regione passerà al vice presidente, Antonino Spirlì – balzato agli onori di cronaca meno di un paio di settimane fa per il suo discorso sull’utilizzo delle parole negro e frocio – che si definisce «omosessuale a tempo perso e cattolico praticante». A stabilire cosa succede ora in Calabria è lo statuto regionale.



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Presidente Calabria, il regolamento stabilisce che si va a nuove elezioni

A stabilire cosa succede ora in Calabria è lo statuto regionale: i calabresi devono tornare a votare. Nell’articolo 33 del regolamento si legge:



Si procede parimenti a nuove elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta in caso di rimozione, impedimento permanente, morte, incompatibilità sopravvenuta e dimissioni volontarie del presidente

Il presidente del consiglio regionale ha affermato che dovrebbe esserci «una legge elettorale che dice che in questi casi, forse entro 60 giorni, si debba tornare alle urne in caso di morte o impedimento». Tallini ha aggiunto che, come da prassi, nel frattempo tutti i poteri e i compiti passano al vicepresidente in carica mentre sono in corso le verifiche per capire cosa succederà dopo la morte della governatrice.



Jole Santelli e la sua «piccola rivoluzione»

Il presidente del consiglio regionale ha elogiato quello che Jole Santelli aveva fatto finora: «In sei-sette mesi aveva fatto una piccola rivoluzione», quella dell’«l’apparto burocratico: ha cercato di fare una rivoluzione portando in Cittadella regionale burocrati ministeriali di grandissimo prestigio e professionalità. È quello che a noi manca da anni. Questi grandi burocrati erano venuti per lei a lavorare in Calabria». Jole Santelli aveva programmato «un suo progetto perché la Calabria potesse dare, sul piano nazionale, un’immagine diversa di quella che ha dato in passato fino ad oggi».