La preside del Montale ha annunciato la denuncia a sette gruppi editoriali italiani

Intanto, dalla rete spariscono buona parte degli articoli che, nelle scorse settimane, avevano raccontato la vicenda

06/06/2022 di Redazione

Un caso che ci fa capire molte cose relativamente all’ecosistema mediatico italiano. Per settimane, una vicenda che non aveva alcun profilo penale (la presunta storia tra la preside del liceo Montale di Roma e un alunno maggiorenne) ha tenuto banco sulle principali testate italiane, che hanno pubblicato materiali, chat, contenuti video e registrazioni senza limitazioni. Il tutto giustificato da una indagine interna del provveditorato agli studi che, tuttavia, una volta conclusasi non ha portato a nulla, non avendo individuato alcuna responsabilità da parte della preside, Sabrina Quaresima. Quest’ultima, tuttavia, si sta tutelando: avrebbe infatti deciso di sporgere denuncia nei confronti di 9 giornalisti, 7 direttori e 7 gruppi editoriali.

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Preside Montale intende querelare una serie di giornalisti, direttori e testate

A spiegarlo, è stato il legale della preside del Montale finita nell’occhio del ciclone mediatico. «Chiarita la vicenda nell’ambito della istituzione scolastica rimane aperto il tema della tutela del cittadino nei suoi diritti fondamentali della privacy e delle propria rispettabilità. Per questi motivi sono state avviate le iniziative legali di tutela dei diritti gravemente lesi della dottoressa Quaresima. Le denunce sono state depositate con l’auspicio di una risposta adeguata e tempestiva della giustizia italiana in merito a temi così fondamentali per la vita di tutti i cittadini di questo Paese».

Intanto, gli articoli che erano stati pubblicati in maniera molto copiosa sulla vicenda stanno lentamente scomparendo dal web, probabilmente per evitare delle conseguenze legali. Tutta questa storia illumina abbastanza sul modo di affrontare un determinato tipo di notizie, sui dettagli – non sempre funzionali alla pertinenza della notizia stessa – che vengono riportati negli articoli di stampa e, soprattutto, sul valore – in termini di interesse pubblico – dei fatti raccontati. Le conseguenze, in assenza di contestazioni alla preside, per tutta la campagna di stampa che è stata approntata nelle scorse settimane, possono essere anche abbastanza serie. Anche se, nonostante gli auspici del legale della docente, probabilmente non così rapidi.

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