Il mondo si rivolta contro il razzismo e in Italia vandalizziamo un simbolo per i migranti morti in mare
03/06/2020 di Ilaria Roncone
Il sindaco di Lampedusa l’ha definita un’azione meschina, che necessita dell’intervento dello Stato e la Comunità Europea per fermare l’odio sociale. Porta d’Europa, monumento commemorativo per i migranti morti in mare, è stata sigillata con nastro adesivo e teli neri. Nel post che ha dedicato all’accaduto si legge che l’atto «fa male ai lampedusani: ho immediatamente sporto denuncia alle Autorità competenti, mi auguro che i responsabili vengano individuati». Sono molte le persone che hanno condiviso le foto del monumento sfregiato su Facebook e c’è anche chi ha rivendicato l’atto, sottolineando come i lampedusani sarebbero stufi.
LEGGI ANCHE >>> L’appello di Obama: “Le protesta non basta, serve la politica”
La denuncia del sindaco di Lampedusa su Facebook
«La Porta d’Europa è uno dei simboli della nostra isola e della nostra comunità, è un’opera conosciuta a livello internazionale e vederla sfregiata in modo così volgare è una ferita che fa male e che ci preoccupa», scrive Totò Martello su Facebook. Continua: «Lampedusa si è sempre sobbarcata il peso di un’accoglienza che ha urgente bisogno di regole certe e condivise, e continua a farlo nonostante l’emergenza Coronavirus che sta determinando una crisi economica e sociale che sull’isola non ha precedenti e che rischia di essere terreno fertile per chi vuole sobillare tensioni, divisioni e pericolosi atti di ribellione nei confronti delle Istituzioni». Un clima già teso che non ha bisogno di essere alimentato con ulteriori gesti, considerato anche quanto sta succedendo nel mondo.
C’è chi rivendica lo sfregio alla porta di Lampedusa
Oggi la Porta d’Europa di #Lampedusa, dedicata ai migranti morti in mare, è stata vandalizzata.
Un vero dolore vederla ridotta in questo stato.
Un gesto ignobile, che offende la memoria delle vittime e l’umanità degli abitanti di Lampedusa. pic.twitter.com/kJT95IWDLS— Beatrice Brignone (@beabri) June 3, 2020
In seguito alla denuncia la Polizia Municipale è intervenuta per liberare il monumento da teli e nastro adesivo, messi nel corso della scorsa notte. C’è stato chi, tramite Facebook, ha rivendicato l’atto parlando di una Lampedusa «stufa di sbarchi e di un governo che favorisce l’immigrazione. Siamo in emergenza Covid in tutta Italia tranne che per Lampedusa – è l’accusa – dove proseguono gli sbarchi e le procedure sanitarie non esistono». Si legge ancora, in riferimento alla porta: «Impacchettata a dovere e spedita alla Ue e a questo governo pro-immigrazione. Vogliamo vivere di turismo non di immigrazione». In un mondo che si rivolta contro il razzismo, tra violenze e hashtag virali, questo gesto vandalico contro un monumento che rende onore alle vite degli immigrati morti in mare risulta ancor più fuori luogo.