Nicola Porro: «Sono liberale, difenderò Casapound finché crepo»
08/06/2020 di Redazione
Il video in cui Nicola Porro difende Casapound sta diventando virale sui social network. Il giornalista, che è vicedirettore de Il Giornale, ha realizzato – nella giornata del 6 giugno – un video di circa 15 minuti in cui commenta le varie notizie del giorno. Tra questa, ovviamente, c’è anche quella del sequestro dell’immobile di via Napoleone III a Roma, occupato da Casapound. Nicola Porro afferma che, vista la sua formazione liberale, occorre lasciare libertà di espressione a soggetti politici come quelli che compongono il movimento della tartaruga: «Li difenderò finché crepo» – è la frase su cui si sta concentrando l’attenzione di diversi utenti dei social network e di diversi commentatori politici.
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Porro difende Casapound dopo il sequestro dell’immobile in via Napoleone III
«Per loro difendere CasaPound significa essere fascisti e non essere liberali come sono io – ha detto Porro -, e io difenderò CasaPound finché crepo perché penso abbiano il diritto di dire tutto quello che vogliono, non mi sembrano un movimento violento, io sono stato là dentro». In un passaggio precedente del video, il giornalista ha anche affermato che il pm che sta indagando sull’occupazione dell’immobile di via Napoleone III, Eugenio Albamonte, abbia simpatie per l’Anpi, la stessa associazione che ha presentato un esposto contro l’occupazione da parte di Casapound.
Porro difende Casapound e l’analisi sul pm
«Non mi scandalizza – dice Porro – che il pm sia antifascista: mi scandalizza però, come dice il leader di CasaPound Simone Di Stefano, che la denuncia per chiudere e sgomberare lo stabile di via Napoleone III arrivi dall’Anpi, la stessa associazione che ha così tanto spazio nel profilo Facebook del pm».
Nicola Porro, infine, ha anche ricordato che in passato ha avuto modo di illustrare le sue idee proprio “nel covo” di Casapound, idee diverse rispetto a quelle della ‘destra sociale’ (Porro, invece, dichiara di avere idee di destra liberale), ma accolte – stando a quanto riportato dal giornalista – tranquillamente nella dinamica di un confronto civile.