Ponte Morandi, la Corte Costituzionale: «Escludere Autostrade per l’Italia dalla ricostruzione non è illegittimo»

Oggi la Corte Costituzionale si è espressa in merito all’esclusione di Autostrade per l’Italia dai lavori di ricostruzione del ponte Morandi, crollato nell’agosto 2018. Aspi aveva chiesto di valutare la legittimità della decisione presa con il decreto del settembre 2018 dal governo e la sentenza è arrivata: «Non è illegittimo escludere Autostrade dalla ricostruzione».

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Legittima l’esclusione di Autostrade dalla ricostruzione del Ponte Morandi

La decisione del governo di escludere Autostrade dalla ricostruzione del ponte è stata legittima: lo stabiliscono oggi i giudici della Consulta chiamati a decidere. Nel crollo del Ponte Morandi, ora nuovo Ponte di Genova, sono morte 43 persone il 14 luglio 2018. Ancora non certe le cause del crollo, con un decreto il governo aveva impedito ad autostrade di partecipare alla ricostruzione. Aspi, dal canto suo, riteneva di avere l’obbligo di ricostruzione in quanto società concessionaria del tratto autostradale che comprendeva il ponte.

Ad Autostrade solo l’obbligo di pagare i lavori

Il decreto è stato impugnato da Aspi ma, alla fine, è risultato legittimo nonostante la messa in discussione dei parametri di ragionevolezza e non arbitrarietà delle decisioni prese dal governo. Autostrade aveva anche sottolineato – tramite una note – di aver «supportato in ogni modo la realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera facendosi carico della totalità delle spese di demolizione e costruzione. Le risorse complessivamente erogate per Genova, sotto forme di indennizzi e sostegno a cittadini e imprese, sono pari a circa 600 milioni di euro». Intanto oggi la ministra dei Trasporti De Micheli ha inviato una lettera al sindaco di Genova per riaffidare la Convenzione del 2007 a Autostrade e – di conseguenza – alla famiglia Benetton. Si attende però una revoca, stando alle parole dette da Conte durante un’intervista sul dl semplificazioni nella giornata di ieri,

 

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