Il decreto Genova con gli spazi vuoti al posto delle cifre, Di Maio: «Entro oggi al Quirinale»
26/09/2018 di Redazione
Il decreto per la ricostruzione del ponte Morandi crollato a Genova lo scorso 14 agosto verrà ricordato anche per delle singolari omissioni. Nelle ultime versioni del testo (ne abbiamo parlato già ieri) sono stati lasciati spazi vuoti al posto delle cifre sulle coperture finanziarie. È quanto emerso dopo il passaggio della bozza alla Ragioneria di Stato, che ha rifiutato la bollinatura.
Il decreto Genova sul ponte Morandi con spazi vuoti al posto dei numeri della copertura
Il decreto Genova è già stato approvato in Consiglio dei Ministri, lo scorso 13 settembre, con la formula del ‘salvo intese’. Dopo giorni di annunci e di rinvii poi, l’ennesima versione è stata messa nero su bianco anche con i puntini di sospensione. Come racconta Repubblica (articolo di Carmelo Lopapa) gli spazi bianchi spuntati ieri, che sostituivano le cifre delle coperture, riguardavano i costi per gli aiuti alle aziende, le misure sull’area del porto e della zona franche, la deroga alla riforma Madia per le assunzioni nella Pa. ma nel testo sarebbero emersi altri punti poco chiari: i risarcimenti imprecisati, e la ricostruzione affidata a un soggetto diverso da Autostrade senza una contestuale revoca della concessione, pretendendo poi dalla società oggi concessionaria il finanziamento dell’opera.
La via d’uscita
La Ragioneria dello Stato è il braccio tecnico del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che per legge deve garantire le coperture finanziarie, prima di bollinare qualsiasi provvedimento. Una via d’uscita è stata trovata ieri con un compromesso tra i tecnici e i sottosegretari di Ministero dello Sviluppo Economico e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, eliminando dal testo tutte le norme che non riguardavano Genova. Dal testo è sparita ad esempio la cassa integrazione per 190mila lavoratori di aziende in crisi. Un comunicato di Palazzo Chigi ha poi annunciato l’invio del provvedimento al Quirinale per la firma, ammettendo che le coperture indicate riguardano solo quest’anno. Per quelle future la partita è rinviata alla legge di Bilancio.
Di Maio: «Il testo entro oggi al Quirinale»
«In giornata il decreto va al Quirinale, deve andare al Quirinale. È stato scritto tanti giorni fa ed è pronto», ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Capital, nel corso della trasmissione Circo Massimo parlando del decreto. «È stata data una interpretazione che il ministero dell’Economia voleva fermarlo, in realtà entro stanotte la ragioneria dovrebbe bollinarlo».
«Autostrade non metterà una pietra»
Il vicepremier ha dichiarato che il decreto Genova prevede norme per una rapida ricostruzione del ponte «senza dare la possibilità di dare ad autostrade di mettere una pietra». Di Maio ha spiegato che in base alla relazione finale degli ispettori Autostrade doveva fare molte cose che non ha fatto. «Quella relazione ci apre una prateria per revocare la concessione. In quella relazione c’è scritto che autostrade aveva la responsabilità. Ed è stata la responsabile per la distruzione del ponte».
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / SIMONE ARVEDA)