Pomezia, l’accoglienza a una coppia gay in comune: «Questo è l’ufficio dei fr**i»

Insulti e offese alle coppie gay. Non si tratta di una novità in questo particolare scorcio di stagione: dagli scontrini omofobi – denunciati direttamente dalle persone coinvolte -, fino ad arrivare a quanto pare a dipendenti di uffici pubblici che utilizzano un linguaggio decisamente fuori luogo. Ricordiamo ai naviganti, infatti, che siamo nel 2018 e che arrivare a parlare di queste cose oggi è davvero umiliante.

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Pomezia ufficio unioni civili, la frase discriminatoria contro la coppia gay

Pomezia, sede del comune. Angelo Carboni e Walter Castaldi – come segnalato dal sito BitchyF che da sempre si batte per i diritti degli omosessuali – si recano presso l’ufficio unioni civili per perfezionare le pratiche, appunto, della loro unione civile. Alla richiesta di informazioni in merito alla collocazione dell’ufficio all’interno dell’edificio si sentono rispondere: «Questo non è l’ufficio delle unioni civili. Ma l’ufficio delle unioni tra fr**i».

A pronunciare questa frase sarebbe stato un dipendente comunale. Gli interessati, che hanno coronato il loro sogno di unirsi civilmente, hanno prontamente effettuato una segnalazione all’ufficio del personale. Ovviamente, bisognerà fare degli accertamenti interni da parte delle persone competenti per accertare le responsabilità nella situazione denunciata.

Pomezia ufficio unioni civili, la denuncia del Gay Center

Intanto, l’episodio è già stato fatto presente al Gay Center che, attraverso il suo portavoce Fabrizio Marrazzo, ha affermato: «Richiediamo l’intervento del Sindaco al fine di sanzionare il dipendente, e ci rendiamo disponibili per fare un corso gratuito ai dipendenti contro le discriminazioni, come già fatto in altri comuni». L’appello del Gay Center al governo, inoltre, è quello di approvare al più presto una legge contro l’omotransfobia e attuare azioni formative contro le discriminazione, anche per il personale pubblico, di tutte le amministrazioni.

In mattinata sono arrivate le scuse dell’amministrazione comunale di Pomezia, rivolte alla coppia direttamente dal sindaco della cittadina Adriano Zuccalà (M5S): «Condanno fortemente – ha affermato – qualsiasi parola, gesto o comportamento che possa alimentare forme di discriminazione, intolleranza o razzismo. Ho sentito i diretti interessati e mi sono scusato a nome dell’amministrazione comunale. Quanto accaduto ci sprona ad investire in percorsi formativi per i dipendenti e sensibilizzare la cittadinanza, già a partire dalle scuole, a fare propri i fondamentali diritti umani».

Soltanto qualche settimana fa, in un ristorante al centro di Roma un cameriere si è reso responsabile di quella che, evidentemente, lui considerava una goliardata. Alla fine di uno scontrino, il dipendente del ristorante aveva scritto «no pecorino, sì frocio». Il ragazzo è stato successivamente licenziato dal locale in cui lavorava.

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