Crisanti va controcorrente e dice che l’Austria fa bene a non aprire i confini con l’Italia | VIDEO

04/06/2020 di Enzo Boldi

Le polemiche Italia-Austria non accennano a placarsi dopo la decisione del governo austriaco di non aprire i confini ai turisti italiani per l’ancora elevato tasso di contagi da Coronavirus nel nostro Paese. La politica nostrana ha polemizzato per questa scelta, ma c’è chi va controcorrente come il professor Andrea Crisanti. Secondo il direttore Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, i nostri ‘vicini’ hanno preso una decisione legittima e corretta, proprio in base ai dati epidemiologici italiani.

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«Io penso faccia bene, ci sono ancora molti casi in Italia. Ritengo che l’Austria abbia investito quanto noi per eliminare il coronavirus e non vedo perché debba mettersi nelle condizioni di correre il rischio di importare nuovi casi senza implementare le misure di controllo – ha detto Andrea Crisanti questa mattina ad Agorà, su Rai 3 -. Si tratta di una questione molto seria e io credo che anche noi dovremmo aumentare e implementare le misure di controllo verso tutti quei Paesi in cui l’epidemia è ancora attiva». Il riferimento è al continente americano, sia Nord che Sud.

 

Polemiche Italia-Austria, la versione di Crisanti

Il professor Crisanti, dunque, va controcorrente sulle polemiche Italia-Austria che sono nate e deflagrate in questi giorni. Secondo lui, infatti, il coronavirus è ancora attivo in Italia, criticando la posizione ottimistica di Zangrillo che nei giorni scorsi aveva parlato di virus clinicamente sparito. E poi dà suggerimenti al governo in riferimento agli arrivi dall’estero: «Anche per quel che riguarda i Paesi europei bisognerebbe fare delle differenze, perché non tutti sono uguali (dal punto di vista dell’epidemia, ndr). Io stabilirei alcuni criteri: se entri in Italia ti controlliamo la temperatura, anche se abbiamo visto che serve a ben poco, ti facciamo il tampone e verifichiamo che tu sia rintracciabile. Se sei positivo ti mettiamo in isolamento, non è che si può riaprire tutto così».

(foto di copertina: da Agorà, Rai 3)

 

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