La morigeratezza di Senaldi che dice che Conte «colpisce di notte come i terroristi islamici»

Il contenuto dell'editoriale del direttore di Libero

05/11/2020 di Gianmichele Laino

Ammissione di colpa. Ieri, presi dalle elezioni Usa e dai tanti provvedimenti che il governo italiano stava prendendo per cercare di arginare la pandemia nel nostro Paese, ci è sfuggita questa pagina di giornalismo realizzata dal direttore di Libero Pietro Senaldi che, in un suo editoriale, parla proprio della gestione dell’emergenza coronavirus da parte di Giuseppe Conte.

Pietro Senaldi e il paragone tra Conte e i terroristi islamici

Nella giornata di ieri, infatti, il direttore Senaldi ha debuttato così nel suo articolo in cui ha voluto parlare dei ‘silenzi’ e delle ‘mezze frasi’ del presidente del Consiglio che ‘ci ha rovinato l’ultima serata di libertà’:

«L’esimio professore Conte ama colpire con il favore delle tenebre, non diversamente dai terroristi islamici che hanno funestato l’ultima notte di libertà di Vienna, prima che la capitale austriaca chiudesse causa Covid».

Ora, in un mondo che si interroga non soltanto sugli effetti negativi di una pandemia globale che sta mietendo vittime ovunque, ma che è tornato a fare i conti con il terrorismo di matrice islamica, come certificano i fatti accaduti prima in Francia e poi in Austria, mescolare le due cose per attaccare il presidente del Consiglio italiano sembra davvero un’operazione di altri tempi. Tanto più che il mito secondo cui il governo «agisce con il favore delle tenebre» se proprio deve essere considerato vero (le riunioni di questo esecutivo si sono spesso protratte fino a notte fonda), deve essere almeno allargato ad altre amministrazioni, anche recenti, che hanno popolato le stanze di Palazzo Chigi.

Pietro Senaldi e il “male” che ha sempre più la parvenza della faccia di Conte

Ma dire che questa azione nel cuore della notte sia addirittura paragonabile a quella dei terroristi islamici che hanno colpito nel cuore di Vienna, oltre a essere di cattivo gusto, non fa che aumentare la polarizzazione tra i (tanti) lettori di Libero e il resto del Paese. In un momento in cui la suddivisione in aree (rossa, arancione e gialla) già ci polarizza a sufficienza e in cui le tensioni sociali – con nuove chiusure – sono già al limite della sopportazione.

E se l’attacco dell’articolo ha questo tenore, la chiusura è ancora più tenebrosa.

«A marzo – scrive Senaldi a proposito del coronavirus – nessuno sapeva nulla, neppure i medici; è stato facile terrorizzarci, chiuderci in casa e prometterci ristori che o non sono arrivati o si sono rivelati brodini. Oggi i medici conoscono meglio il male; e anche noi. Ogni giorno che passa ha sempre più le parvenze della sua faccia».

Addirittura.

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