Rimandata a casa senza vaccino ma, per la piattaforma, ha già ricevuto la prima dose
Il caso segnalato in regione Lazio
29/03/2021 di Gianmichele Laino
Per quanto i processi possano risultare automatizzati, per quanto le piattaforme possano essere avanzate nella gestione di grandi quantità di dati, l’errore umano resta sempre dietro l’angolo. E, nel combinato disposto tra l’inattaccabilità della tecnologia e la fiducia in una campagna vaccinale che sta comunque andando a gonfie vele, sono i pazienti che rischiano di finire in un vicolo cieco. È quanto accaduto a questa cittadina romana: per la piattaforma Lazio risulta regolarmente vaccinata, ma in realtà non ha ricevuto la prima dose.
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Piattaforma Lazio, il problema riscontrato
La paziente si è recata, il 14 marzo, presso il centro vaccinale allestito nella Nuvola di Fuksas, nel quartiere EUR. La prenotazione faceva riferimento alla somministrazione di una dose di AstraZeneca che, com’è noto, presenta alcune criticità nei confronti di determinate categorie di pazienti. Per questo motivo, durante la fase di anamnesi che precede la somministrazione, è emersa l’impossibilità di procedere con la prima dose. La motivazione è stata messa nero su bianco in un certificato di non idoneità alla vaccinazione:
La paziente, per un problema di obesità, è stata rimandata a una vaccinazione Pfizer. Al di là della delusione del momento, preso atto della situazione, la signora ha provato, una volta rientrata a casa, a effettuare una nuova prenotazione. Sul proprio profilo interno alla piattaforma sanitaria della regione Lazio, tuttavia, è emersa la spiacevole sorpresa: secondo la dicitura, in testa alla pagina, «la prima dose di vaccino è già stata somministrata».
Una vaccinazione fantasma, insomma. Per la quale, tra le altre cose, la paziente ha provato ad acquisire ulteriori informazioni presso l’ASL (la stessa che ha prodotto il documento di non idoneità alla vaccinazione). La risposta non è stata particolarmente soddisfacente: alla paziente è stato assicurato che sarebbe stata ricontattata dalle autorità sanitarie, ma al momento le bocce restano ferme. Sulla piattaforma risulta vaccinata, nei fatti non ha ricevuto nemmeno una prima somministrazione. Il rischio è quello di restare in uno spiacevole limbo. Un vulnus in un sistema – quello delle vaccinazioni nella regione Lazio – che al momento sta funzionando bene. Ma non è esente da problemi come questo.
Foto IPP/zumapress – Roma