Freedomleaks, la piattaforma per fare segnalazioni anonime sull’applicazione della legge sull’aborto

Quale è lo stato effettivo dell'applicazione della legge 194 sull'aborto in Italia? Non è possibile verificarlo, attualmente, è Freedomleaks dell'Associazione Coscioni punta proprio a questo

12/07/2022 di Ilaria Roncone

L’Associazione Luca Coscioni preme per avere un quadro aggiornato, digitale e completo dello stato di salute della legge sull’aborto in Italia. In seguito a quanto accaduto negli Usa, con il ribaltamento della sentenza Roe vs Wade che ha permesso a tutta una serie di stati di mettere l’aborto fuori legge, la società civile vuole correre ai ripari. Proprio in quest’ottica di recente l’associazione ha chiesto gli Open Data sull’applicazione della legge sull’aborto direttamente a Colao con una lettera indirizzata a lui. Il problema in Italia, attualmente, è che possiamo contare solo su dati vecchi, chiusi e per media regionale che non dipingono con precisione lo stato di utilizzo della legge 194. Il punto è capire – senza lasciare ombra di dubbio – quali ospedali praticano l’aborto e quante strutture presentano una totalità di personale obiettore di coscienza così da fornire dati sulla concreta possibilità di abortire in Italia. Proprio in questa ottica arriva la proposta dell’Associazione Coscioni, quella di Freedomleaks (piattaforma per segnalazioni anonime sull’applicazione della 194).

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Freedomleaks, la piattaforma per segnalare l’applicazione della legge 194

L’idea è quella di una piattaforma per raccogliere segnalazioni in modo anonimo e sicuro relative a questioni di interesse sanitario, politico e civile. Questo è il progetto Freedomleaks dell’associazione Coscioni che è stato presentato durante il Consiglio Generale e che è già attivo e utilizzabile quando si parla di segnalazioni relativamente all’applicazione della legge 1948/78. «Il Governo – sottolineano Cappato e Gallo, Tesoriere e Segretario Nazionale Associazione Luca Coscioni – continua a non aprire i dati sull’aborto, ma la prima condizione per una corretta applicazione di una legge è l’accesso alla conoscenza».

La questione dei dati mancanti è stata sollevata dall’indagine “Mai Dati” di Chiara Lalli e Sonia Montegiove che, insieme all’associazione, hanno evidenziato un problema che deve trovare soluzione e che grazie alla digitalizzazione – con il benestare della politica – potrebbe farlo. Come funziona Freedomleaks? La piattaforma è dedicata a chiunque abbia qualcosa da segnalare nell’ambito dell’accesso al servizio di interruzione volontaria di gravidanza. Quello che è importante capire e inquadrare sono tutte quelle situazioni in cui è complesso avere accesso alle informazioni, prenotare visite o appuntamenti e – viceversa – gli ospedali virtuosi in questo senso.

Segnalare informazioni parziali, contraddittorie o scorrette

Quando si sceglie di abortire, va da sé, il tempo è nemico. Occorre procedere quanto prima con l’operazione e il fatto di non ricevere informazioni puntuale o l’impossibilità di prenotare un appuntamento quanto prima possono seriamente ostacolare la decisione da parte di ogni donna. Proprio in quest’ottica è fondamentale che le donne possano segnalare alle altre donne i posti che non forniscono informazioni puntuali o, ancora, quelli in cui vengono trattate male o non ottengono la prestazione alla quale, per legge, hanno diritto. La possibilità di segnalare è data anche a studenti di medicina o specializzandi in Ostetricia e Ginecologia che hanno qualcosa da dire in merito. Oltre a questo, viene data la possibilità di fare segnalazioni anche relativamente a partner, amiche, associazioni – quindi non deve essere per forza la diretta interessata a procedere – relativamente al modo in cui lavora chi opera nel settore.

«L’Associazione Luca Coscioni ha spesso evidenziato le criticità reali dell’applicazione e dell’accesso alla interruzione volontaria della gravidanza – sottolineano Cappato e Gallo – Inutile stracciarsi le vesti per quanto accade negli USA se poi non si fa quanto previsto in Italia per rispettare i diritti esistenti. La prima condizione per una corretta applicazione di una legge è l’accesso alla conoscenza». Proprio in quest’ottica nasce Freedomleak (basata sulla piattaforma Globaleaks) e, considerata la presa di posizione delle istituzioni italiane, dovrebbe essere accolta a braccia aperte.

Come fare una segnalazione: tutti i passaggi

In primis occorre collegarsi al sito per segnalare l’applicazione della legge sull’aborto. In primis si sceglie il contesto (Interruzione di Gravidanza – Legge 194/78), poi si indica l’appartenenza, la donna che ha chiesto di abortire o lo studente, il personale sanitario (operatrice/operatore IVG in un consultorio, in un ospedale, in un ambulatorio o in un altro servizio pubblico o privato di salute riproduttiva). A quel punto sarà possibile inviare la segnalazione rimanendo in attesa del codice e conservando poi la ricevuta in un luogo sicuro, possibilmente diverso dal device utilizzato per inoltrare la segnalazione. Si tratta di una ricevuta indispensabile per tornare eventualmente ad interloquire con Freedomleaks sempre protetti da anonimato.

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