Il delegato della Lombardia che ha presentato a Speranza lo studio «segreto» del Cts sul coronavirus in Italia

Matteo Salvini attacca il governo, ma le regioni - a questo punto - sapevano

07/09/2020 di Gianmichele Laino

Lo leggiamo sempre alla voce complotti. C’era o non c’era un piano segreto del governo sul coronavirus in Italia? C’era un elenco di linee di indirizzo o c’era soltanto uno studio che ipotizzava scenari anche piuttosto catastrofici (fino a 2 milioni di contagi)? E chi ne era a conoscenza? Il governo? Il ministro? Le regioni? Roberto Speranza prova a fare chiarezza, cercando di smarcarsi da questo improvviso alone di mistero e di segreto che gli hanno cucito addosso.

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Piano segreto coronavirus, Speranza mette in difficoltà Salvini

Lo ha detto alla festa del Fatto Quotidiano, quando gli è stato chiesto di questo studio sul coronavirus – datato 20 febbraio, prima dell’esplosione della pandemia – prodotto dal comitato tecnico-scientifico e ottenuto soltanto mesi dopo dal quotidiano La Repubblica, attraverso una richiesta di accesso agli atti.

«Questo studio – ha detto Speranza – a me è stato presentato dal delegato delle Regioni. La persona che me l’ha presentato è stato un esponente della Lombardia. Io gli dico grazie perché quello studio ci è servito». Una rivelazione che da sola basterebbe a sbugiardare la retorica politica di Matteo Salvini che, nei giorni scorsi, aveva fatto anche un intervento sul Corriere della Sera per chiedere chiarezza al governo in merito a quanto accaduto con questo documento.

Piano segreto coronavirus, il delegato della Lombardia lo presentò a Speranza

Perché le opposizioni non sapevano niente? – si chiedeva Salvini. Anzi, arriva a spingersi oltre: «Perché lo studio non era stato condiviso con altri interlocutori istituzionali?». Cioè, anche le regioni. Regioni che, però, avevano un loro rappresentante all’interno del comitato tecnico-scientifico e che, guarda caso, proveniva dalla Lombardia, la regione più colpita dal virus, quella amministrata da Attilio Fontana, collega di partito di Matteo Salvini.

Inoltre, Roberto Speranza spiega che questo delegato delle regioni del Comitato tecnico-scientifico gli ha presentato lo studio. Dunque, il ministro è stato informato proprio da lui. Lo studio prevedeva una casistica molto ampia, dallo scenario migliore a quello peggiore relativamente al coronavirus. Dunque, non si ritenne di renderlo pubblico, anche se non fu secretato.

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