Piacenza, il nuovo comandante della caserma Levante: «Non guarderò alla statistica degli arresti»

Nel tentativo di ripulire la reputazione dell’Arma dei carabinieri Piacenza dopo lo scandalo della caserma Levante il comando provinciale è stato azzerato. In questo frangente è stato nominato un nuovo comandante, Paolo Abrate, che ha tutta l’intenzione di «riguadagnare la fiducia della gente» partendo da un nuovo criterio di valutazione: gli arresti non conteranno più. Sarà compito di Abrate e dei nuovi ufficiali arrivati a Piacenza – i nuovi capi del Nucleo investigativo, Lorenzo Provenzano, e del Reparto operativo, Alfredo Beveroni – risollevare l’opinione dei cittadini e la fiducia nell’Arma.

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Niente più «fabbrica degli arresti» per i carabinieri Piacenza

Il nuovo comandante della caserma Levante Piacenza, stando a quanto detto in un’intervista a Repubblica, non ha intenzione di glorificare la quantità di arresti fatti. Questo meccanismo, che è parte integrante dello scandalo dei carabinieri di Piacenza, va quindi smantellato secondo il nuovo arrivato: «Non sono uno che guarda alla statistica, ma al verificarsi dell’evento. Chiederò un intervento adeguato e rispondente al quadro giuridico di riferimento. Gli arresti sono disciplinati dal codice di procedura penale, quando uno viola le norme del codice deve essere arrestato, o denunciato. La questione principale è che l’arresto viene fatto per una condotta pericolosa per la società. Il nostro compito è quello. Poi se uno lavora bene, ascolta quello che dicono i cittadini, i risultati vengono di conseguenza».

«Riguadagnare la fiducia della gente, giorno per giorno, con i fatti»

Questo è l’obiettivo del comandante Abrate, che sottolinea il valore dei carabinieri che vivono e operano per i cittadini italiani: «I miei carabinieri, quelli della compagnia di San Donato Milanese – dove il comandante era operativo fino a ieri – , sono quelli che hanno bloccato un terrorista che dopo aver legato con le fascette i polsi di 51 bambini, stava andando verso Linate per compiere una strage. Chi lo ha fermato, chi ha evitato quella tragedia, erano i carabinieri di una compagnia. La divisa dell’Arma, quella vera, è quella che portano quei carabinieri». Nonostante sia consapevole che «nessuno dimenticherà» la vicenda e questa «ferita che fa malissimo a tutti», Abrate rimane ottimista e convinto che lui e i suoi riusciranno a riscattare la reputazione dei carabinieri Piacenza.

(Immagine copertina: screen da video su PiacenzaSera.it)

 

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